Oggi è il 17 maggio ed è la giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Oggi è la giornata in cui si promuove la sensibilizzazione e la prevenzione a contrastare fenomeni di violenza, verbale, fisica e psicologica, contro omosessuali, bisessuali e transessuali.
Il 17 maggio si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Fu ideata da Louis-Georges Tin, curatore del “Dictionnaire de l’homophobie”.
La prima Giornata contro l’omofobia ha avuto luogo nel 2004, a quattordici anni dalla decisione di rimuovere l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Si tratta di una giornata per combattere la discriminazione, il bullismo e la violenza ai danni d’individui omosessuali, bisessuali o transessuali.
La cronaca ci racconta come ci siano, all’ordine del giorno, episodi di violenza di questo genere ai danni di uomini e donne. Dall’inizio dell’anno, sono decine i casi di violenza di matrice omofobica e legati all’orientamento sessuale. Possono accadere ovunque e in qualunque momento della giornata, può essere un episodio singolo o un qualcosa che si ripete nel tempo.
Decine i casi di violenza psicologica subita da adolescenti in età scolare per il loro orientamento sessuale, decine i casi di violenza fisica e verbale ai danni di transessuali, decine i casi di violenza su individui omosessuali rei solamente di tenere per mano una persona dello stesso sesso.
È un fenomeno che può avvenire a scuola come a lavoro, per strada da uno sconosciuto o all’interno della famiglia, al Nord o al Sud, in qualsiasi ambiente e classe sociale.
Come in ogni caso di bullismo o di violenza, i danni psicologici e fisici che queste persone subiscono quando vengono discriminate e offese sono diversi, danni che, se sono inflitti in giovane età, possono influenzare il processo di crescita e ripercuotersi sulla loro vita.
Nel 2018 c’è bisogno di una Giornata contro l’omofobia.
Nonostante viviamo in una società che possiamo definire multiculturale e multietnica, sono all’ordine del giorno i casi di discriminazione e una preferenza sessuale può diventare la miccia accesa per lo scoppio di una violenza.
La discriminazione ai danni di omosessuali, bisessuali e transessuali è all’ordine del giorno e non è un’esagerazione. Oltre la violenza fisica e psicologica, ci sono delle discriminazioni che in tanti muovono, anche se inconsapevolmente.
Sono frasi e commenti che possiamo sentire ogni giorno: in ufficio, tra amici, sui mezzi pubblici. Sono frasi che vengono dette in maniera “innocente”, ma che alimentano la discriminazione per chi è diverso da noi stessi.
Frasi come:
“Ok, ai matrimoni, ma le adozioni proprio no, ad un bambino servono una mamma ed un papà”.
“Per me possono fare quello che vogliono, basta che non mi danno fastidio”.
“Ho tanti amici gay, quindi sicuramente non sono omofobo, però (*inserire commento omofobo*)”.
Frasi come queste non hanno la stessa gravità di violenze fisiche o psicologiche, ma alimentano il clima di discriminazione, tracciando una linea tra chi è eterosessuale e quindi considerato “normale” dalla società e chi è omosessuale, bisessuale, transessuale e che viene considerato “diverso”.
L’Italia sta muovendo piccoli passi verso l’annientamento della discriminazione, troppo piccoli e troppo lenti.
In Italia manca ancora una legge per proteggere le persone contro gli atti di violenza e discriminazione.
La legge, in realtà, ci sarebbe, ma è ferma dal 2013. La legge aggiungerebbe l’aggravante dell’omofobia e condannerebbe anche la violenza psicologica.
Nel resto del mondo, ci sono Paesi nei quali l’omosessualità è condannata e il rapporto con persone dello stesso sesso viene criminalizzato. Secondo l’ONU sono 86 i Paesi nei quali l’omosessualità è condannata ed in sette di questi, è prevista la pena di morte (Arabia Saudita, Afghanistan, Yemen, Emirati Arabi Uniti, Iran, Nigeria e Cina).
Decine le manifestazioni in tutta l’Italia previste per il 17 maggio. Le manifestazioni saranno accompagnate dalla bandiera arcobaleno, simbolo della comunità LGBT e simbolo del movimento di liberazione omosessuale. La bandiera arcobaleno nasce e diventa simbolo delle rivendicazioni LGBT nel 1978 a San Francisco. Viene considerata simbolo di armonia, amore e rispetto per tutti i tipi di diversità.
Per cercare di fermare la discriminazione, il 17 maggio si celebrerà questa giornata. Ci saranno manifestazioni organizzate dall’Arcigay in tutta l’Italia, per cercare di abbattere i pregiudizi e le discriminazioni. Il 17 maggio è una giornata fatta per ricordare che siamo tutti uguali e che una scelta non può determinare una diversità.
Il 17 maggio si celebra la giornata contro le discriminazioni per ogni tipo di diversità e ci auguriamo che un giorno non ci sarà più bisogno di una giornata per ricordarci di essere umani e liberi di scegliere chi amiamo e liberi di essere ciò che vogliamo.