Cosa comporta essere sinceri?
Non vuole essere questa una rubrica per cuori infranti tipo “Cioè” per le ragazzine, credo quindi che sia il
caso di trattare in primis un tema importante per un sano sviluppo del nostro cervello: la sincerità.
La sincerità è innanzitutto coerenza con se stessi e poi con il mondo circostante. Che senso ha quindi
mentire? Perchè dichiarare continuamente il falso e nascondersi dietro un dito; cosa che in molti fanno.
Perchè intercedere nell’errore e non stare bene in primis con noi stessi: siamo forse spaventati dalla nostra
natura? C’è qualcosa che non va nel rapporto con noi stessi che ci porta a mentire anche agli altri?
Indossiamo una maschera? O siamo una maschera in questa società: un soggetto senziente per il mondo
che ci circonda? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che emergono dal mentire, dalla falsità, dalla maschera.
Sincerità è linearità, continuità: non ci sono dubbi né domande, non c’è perché, non c’è forse, non ci sono quesiti: tutto avviene e diventa percezione per il nostro cuore.
Parole simili a queste vennero usate dal maestro indiano Osho negli anni ’90 in una società in forte
crescita e fermento, una società che oggi si è fermata, è tornata all’etica della guerra e combatte contro le
bizze del clima, terremoti, tzunami.
La sincerità: la voce del nostro cuore; il nostro guru interiore, forse ciò di cui abbiamo più bisogno in
un’epoca in cui abbiamo perso ogni guida, ma urla forte in noi la necessità di una via da seguire: un
sentiero di pace.
La chiesa, i leader politici, la famiglia: chi ci ha mentito, chi si è approfittato di questo lacerante bisogno
che cova dentro noi stessi ma che solo i nostri occhi aperti sul futuro possono aiutarci a risolvere?
La sincerità: quella che ci spetta, non sempre ci viene concessa, non sempre ci viene detta la verità da chi
di dovere, non sempre, perciò il “conosci te stesso” socratico, quell’atto di sincerità personale può aiutarci
a condurre una vita felice.
Contesto: i ghiacciai si stanno sciogliendo per l’incessante aumento delle temperature, i rifiuti: la
spazzatura, stanno inquinando una grossa percentuale del pianeta, le persone continuano a credere negli
interessi delle multinazionali e tutto questo perchè in primo luogo non siamo sinceri.
È una logica molto lineare: non siamo sinceri quando accendiamo la nostra sigaretta, quando prendiamo
la macchina anziché fare due passi, quando buttiamo la plastica.
Non ascoltiamo in primis la nostra voce interiore, che è la voce di nostra Madre Terra e continuiamo a
vestire i panni di un diabolico burattino antropomorfo che deve credere solo ai propri bisogni e necessità,
fino a giustificare l’etica della guerra e della distruzione ambientale per portare avanti la propria specie.
Lo specismo spietato che ci contraddistingue come razza, l’inquinamento al collasso, la competitività
inarrestabile; questo surplus cosmico del quale tutti siamo consapevoli quando ci arrestiamo e dentro di
noi ascoltiamo la voce che in natura ci ha da sempre dettato il cammino.
I problemi diventano giganti, paiono insormontabili, la lotta esistenziale ci pone uomo contro uomo e
tutto ciò: perchè non siamo sinceri, perchè non diciamo la verità a noi stessi, perchè non seguiamo la voce
del nostro cuore: quella dell’antica madre.
Il motto di questa rubrica, lo ripeto sempre, vuole essere: “pensa locale e agisci globale”, da qui una
riflessione su quanto una corretta meditazione interiore sulla sincerità può aiutarci a migliorare le nostre
vite e il mondo che ci circonda.
Questo motto: sincerità è la prima pagina scritta per “Fai da te” la rubrica di filosofia pratica,
contemporanea, applicata della nostra testata on-line.
Getto così luce infondo al cuore dell’uomo, fra i suoi quesiti e dubbi, domande, richieste, per illuminare il
circostante, il contemporaneo, la società, il mondo, l’eco-sistema.
Grazie per la vostra attenzione.
Buon proseguimento.
Antonio Amoruso Soul-Tuned