Articolo di Milena Vitucci
Il 14 giugno, a Riccione, si terrà la seconda giornata dedicata allo Sport Digital Marketing Festival, il primo evento, in Italia, di formazione ed aggiornamento sul digital marketing nel settore “sport”.
La seconda giornata dello SDMF è ricchissima di appuntamenti: tante saranno le tematiche trattate dagli speaker.
Tante sono le figure di donne e uomini impegnati in questo settore ed accomunati dallo stesso interesse – lo Sport Business, e non solo – che interverranno parlando di:
1) Atleti e Social Network
Sara Cardin è campionessa del mondo di karate 2014. Da atleta 4.0, crede che potrebbero esserci veloci margini di crescita nel futuro social dello Sport Business:
“È la direzione in cui occorre sicuramente andare. […] Una campagna digital che mi ha particolarmente impressionata è stata quella lanciata da Toyota per le olimpiadi invernali di Pyeongchang 2018” – afferma.
“Il brand ha infatti creato un account Instagram per raccontare il viaggio della sciatrice paralimpica Menna Fitzpatrick verso i Giochi Olimpici, attraverso dei video che permettevano agli utenti di “vedere” come se fossero al suo posto” – conclude.
2) Cultura e pragmatismo applicate allo sport
Elisa Guarnieri, Manager sportivo HUBCOMM, riguardo alle potenzialità dello Sport Business si esprime cosi:
“Credo che lo Sport Business avrà sempre maggiore importanza a livello globale. Per l’Italia del futuro è una sfida. Le istituzioni sportive dovranno strutturarsi sempre meglio per poter sopravvivere alla contrazione dei budget. Atleti, club e leghe dovranno imparare sempre di più a creare contenuti che coinvolgano la fanbase e vedo, in futuro, la crescita dei canali sport on demand. Lo sport vivrà sempre più sui social media”.
3) Divertimento e sport business
Dino Amenduni, infine, esperto di comunicazione politica e pianificazione strategica, sullo Sport Business afferma:
“Lo sport è spesso mercato di avanguardia dal punto di vista della comunicazione e del branding […]. Negli ultimi anni abbiamo visto vere e proprie campagne politiche legate allo sport […]. Nello sport ci sono spesso gli strumenti, le risorse (e il consenso popolare) per azzardare. Per me, dunque, il marketing sportivo è un presidio di frontiere”.