Fiabe e telefilm: Once Upon a Time.
Tranquilli nessuno spoiler sulla settima serie e sull’ultima puntata. Voglio solo celebrare una serie che in molti abbiamo amato.
Fin da piccoli le fiabe fanno parte della nostra vita, prima le sentiamo raccontare dai genitori alla sera, poi guardiamo i cartoni Disney e da grandi i film a loro ispirati.
Poi arriva Once Upon a Time, che dà volti adulti ai protagonisti delle favole. Lo caratterizza, li rende parte della nostra vita. E succede che gli attori che interpretano Biancaneve e Il Principe Azzurro (i Charming), si innamorano davvero e mettono su famiglia.
E allora ancora di più crediamo nelle favole. Abbiamo visto Hook evolvere, da pirata con pochi scrupoli a uomo dai nobili principi; abbiamo visto il Signore Oscuro cambiare in nome dell’amore per Belle; abbiamo visto la strega dell’est diventare una brava, seppur irascibile, persona. Abbiamo visto Emma Swan, la salvatrice, diventare il Signore Oscuro per amore.
Ma soprattutto abbiamo pianto, lottato, pregato e maledetto con lei: Regina Mills, la Evil Queen. L’abbiamo conosciuta spietata, in cerca di vendetta e piena di rancore e l’abbiamo vista diventare una donna forte, amorevole e amica dei suoi (ex) nemici. L’abbiamo amata, abbiamo pianto con lei nelle sue disavventure amorose, abbiamo preso le sue parti quando c’era da combattere i cattivi di turno e niente scalfirà la nostra devozione per lei.
Ci siamo incollati di fronte allo schermo a guardare le nostre favole prendere vita, tornando per un po’ i bambini in quel letto con la voce dei genitori in sottofondo.
Abbiamo gioito per le cose positive e ci siamo arrabbiati per quelle negative; abbiamo festeggiato da Granny nei finali di stagione, abbiamo sperato che Gold in qualche modo non rovinasse tutto il lavoro dei nostri beniamini, abbiamo seguito le loro gesta con trepidazione sperando in un’eterna serie.
OUAT finisce, ma le fiabe? Il recente Royal Wedding ci dimostra quanto non le lasciamo mai andare. Milioni di persone nel mondo hanno seguito il matrimonio della commoner Megan con il nobile Harry. Fiaba moderna: ci sono i principi, c’è il castello, la carrozza con i cavalli, i paggetti, la matrigna, la splendida giornata di sole…
C’erano tutti gli ingredienti della favola, ed eravamo lì a guardare il matrimonio come abbiamo visto quello tra Emma e Hook: godendoci il lieto fine. Perché nonostante il cinismo, nonostante le brutture del mondo, le favole sono lì a portata di mano. E non importa se il principe non ha un cavallo bianco ma una vecchia auto scassata, e al posto della calzamaglia indossa jeans e sneakers perché se è il nostro Charming, e ci porta verso un lieto fine fatto di sentieri dorati, poco importa cosa indossa.
Le fiabe le abbiamo dentro, che ci piaccia o no. E Once Upon a Time le ha consacrate, le ha rese indelebili nella memoria dandoci la certezza che c’è un happy ending per tutti. Anche se facciamo le commesse in una città di periferia e il nostro lui è l’erede legittimo della Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare: un lieto fine non si nega a nessuno, se lo dice Once Upon a Time c’è da crederci con tutta l’anima.