Paura e terrore invadono di nuovo la capitale inglese
Oxford Street, Londra.
Un’ambulanza corre a sirene spiegate, nel tentativo di rianimare un giovane ventenne, Marcel Campbell, trovato ferito da armi; ogni tentativo è vano in quanto non riesce a salvarsi e muore.
Così quella che avrebbe dovuto essere una corsa di salvezza diventa un triste pellegrinaggio alla Cappella di San Cristoforo a Bloomsbury.
Si può pensare che questa sia solo immaginazione, degna forse di quei film della tv gialla, ma purtroppo non è così.
Londra si sta trasformando in una città del crimine come dimostrano i recenti casi di cronaca: non solo con armi da fuoco ma anche con attrezzi comunque pericolosi, come il caso di Islington. Marcel è stato aggredito in una maniera quasi barbarica, in pieno giorno, ad un orario, le 6.30 di lunedì pomeriggio, in cui le strade erano piene di gente, data la zona densa di negozi.
È il quinto caso del genere in pochi giorni, il 68esimo dall’inizio dell’anno, il 57esimo eseguito con un coltello: un primato di cui la capitale inglese non deve di certo andare fiera.
Una scia di sangue che sembra segnare la sicurezza londinese come ai tempi di Jack lo Squartatore, Jack the Ripper.
Il sindaco è in stretto contatto con la polizia metropolitana; un cerchio che si teme raggiunga il centro stesso della metropoli. Pare che tale situazioni coinvolga anche i giovani. Infatti tra le vittime vi sono anche 20enni come quello ritrovato a Mitcham, sobborgo della capitale.
Un’emergenza nazionale che non trova giustificazione.
Londra messa così a soqquadro non rende giustizia a quei valori che da sempre la caratterizzano.
In questi casi occorre appoggiarsi alla sicurezza dei Bobbies, ovvero degli agenti di polizia e alle loro tempestive indagini, per garantire questi ignobili vandali alla giustizia nel rispetto delle vittime.