Cosa fare nella giornata mondiale dell’ambiente: per pigri e non
La Giornata Mondiale dell’ambiente è una ricorrenza che tutti quanti dovremmo ricordare: cade il 5 giugno ed è l’occasione giusta per riflettere sulle problematiche che affliggono il nostro Pianeta.
Ormai sentiamo sempre più spesso parlare di inquinamento ambientale, di surriscaldamento globale, di effetto serra e di cambiamenti climatici, ma sentiamo queste problematiche ancora troppo lontane.
Quando siamo piccoli ci dicono i rispettare l’ambiente, ma quanti di noi non l’hanno violato almeno una volta!? Ebbene, questa è la settimana giusta per comprendere e magari cambiare atteggiamento.
Dove? Beh, nei maggiori centri italiani come Milano, Roma, Torino, Cosenza e Palermo in cui si terranno laboratori, giochi, attività didattiche e musica per coinvolgere un pubblico di tutte le età.
Ma, quest’anno, vincitrice assoluta degli eventi è Padova.
Per il 4° Anniversario di , il 5 giugno 2018, la struttura entrata nel Guinness dei Primati per i suoi 42 metri di profondità, creerà un’installazione temporanea coprendo la superficie della piscina di bottiglie e di altri oggetti di plastica, simulando provocatoriamente la situazione dei mari. Inizierà, quindi, una settimana di visite, nuotate ed immersioni, che farà provare le sensazioni delle forme di vita sottomarine. Le famiglie con i bambini potranno scoprire la sensazione di nuotare tra le bottiglie di plastica ed osservare il mondo sommerso. Ovviamente il tutto ad accesso gratuito. Sensibilizzare sì, ma con il divertimento.
Nuovo trend 2018: il Plogging!
Oramai, o per fortuna, l’estate è vicina e di conseguenza anche la prova costume. Nessuna scusa, è il momento dell’eco running. Come!? Con il Plogging! Nasce dalla Svezia, specialmente grazie ai social, sta iniziando a diffondersi in tutta Europa un metodo ecologico e innovativo per rimanere in forma.
Si tratta, in parole povere, di un’attività sportiva che consiste nella raccolta dei rifiuti da terra mentre si corre per i parchi o per le vie della città. Ogni “plogger” che si rispetti deve uscire di casa con abbigliamento da runner, guanti per proteggere la pelle dalla sporcizia e zaino o sacchetto in cui mettere i rifiuti.
Non è un caso che tutto ciò sia nato in Svezia, uno dei Paesi più all’avanguardia del mondo dal punto di vista dell’ecologia. Per gli svedesi non è solo un’attività fisica, bensì di una vera e propria missione collettiva per rendere le città più pulite.
E se non si è proprio degli sportivi, come è possibile prender parte attiva alla lotta contro la plastica? Applicando il principio delle 4 “R”:
Ridurre l’utilizzo di plastica a favore di prodotti con meno imballaggi monouso
Riusare i materiali, scegliendo ad esempio il vuoto a rendere del vetro anziché le bottiglie in plastica
Riciclare, attraverso la raccolta differenziata
Recuperare gli oggetti inutilizzati, dando loro nuova vita.
Il consumo di plastica non fa altro che devastare gli oceani e uccidere intere specie. Siamo tutti abituati ad utilizzare i sacchetti di plastica (che fortunatamente sono sempre più spesso sostituiti da quelli biodegradabili) ma non è solo questo il problema. Ogni minuto, nel mondo, vengono acquistate 1 milione di bottiglie di plastica e solo una piccolissima parte viene riciclata, in quanto è uno dei materiali più difficili da recuperare.
Anche il singolo cittadino può fare qualcosa nella lotta alla plastica e questo non deve mai essere dimenticato. Nessuno di noi è escluso da questa responsabilità.