Giugno è il mese del Pride, è un mese importante per la comunità queer. Negli anni sono stati girati diversi film con queste tematiche: vediamo quali sono i dieci film più belli a tema LBGT.
Giugno è il mese del Pride, ovvero manifestazioni promosse per difendere i diritti delle persone omosessuali, bisessuali, transessuali, queer ed intersessuali.
La stagione dei movimenti a favore della comunità LGBT è iniziata il 16 maggio col Bergamo Pride e finirà a settembre con la data di Palermo.
Queste manifestazioni sono necessarie per fare informazione e per creare una parità di diritti e rispetto, vincendo l’ignoranza ed il razzismo una volta per tutte.
In occasione del Pride Month, stiliamo una classifica con i più bei film che trattano temi LGBT, dai più classici a quelli più di nicchia.
I segreti di Brokeback Mountain (Brokeback Mountain)
Film del 2005 diretto da Ang Lee col compianto Heath Ledger e Jake Gyllenhaal. Il film racconta della drammatica passione amorosa scoppiata tra i due cowboy, ambientato nelle zone rurali e montuose del Wyoming negli anni Sessanta. Parliamo di uno dei più famosi e bei film che trattano di una relazione omosessuale e, soprattutto, di una delle più belle love story raccontate sul grande schermo.
Il film creò scandalo per aver trattato il tema dell’omosessualità in un contesto ancora così bigotto. Per la prima volta, non si parla di omosessualità riducendola ad una macchietta, ma ad una semplice e bellissima storia d’amore.
Nonostante l’omosessualità fosse stata sdoganata nel cinema già dagli anni Novanta (grazie a film come “Philadelphia” e “Piume di struzzo”), “I segreti di Brokeback Mountain” ha segnato comunque una svolta: nessuna produzione hollywoodiana aveva raggiunto una tale fetta di pubblico attraverso la narrazione di una storia d’amore fra due uomini.
Milk
È un film biografico del 2008 diretto da Gus Van Sant sulla vita di Harvey Milk, il primo gay dichiarato ad essere eletto ad una carica politica negli Stati Uniti. Milk viene interpretato da Sean Penn. Milk fu un attivista ed un politico negli anni Settanta e ne vediamo uno strabiliante ritratto in questo film. Harvey Milk fu un personaggio dal carattere forte, icona gay e bandiera del movimento dei diritti civili. È un perfetto film che tratta di tematiche importanti: di libertà e di diritti.
Priscilla- La regina del deserto (The Adventures of Priscilla- Queen of the Desert)
Cambiamo decisamente genere e passiamo al film australiano del 1994, diretto da Stephan Elliott. Il film ha fornito successivamente le basi per l’omonimo musical, che è stato portato in tutto il mondo.
Bernadette, Mitzi e Felicia sono una transessuale e due drag queen che si esibiscono nei gay bar di Sidney e a causa della morte del compagno di Bernadette, le tre iniziano un viaggio on the road, che fungerà da metafora per la ricerca d’identità di ognuna di loro. È un film più leggero, fatto di costumi sgargianti (per cui vinse l’Oscar per migliori costumi), spiritoso e sguaiato con una fantastica interpretazione di Hugo Weaving.
È uno di quei film che ti lascia con un sorriso impresso sul viso e l’allegria nel cuore, rendendo lo spettatore consapevole di aver appena guardato una storia semplice, ma coloratissima e divertente. Il film ha reso celebre il fenomeno delle Drag Queen in tutto il mondo. Il film è diventato un cult e nonostante ribadisca un’identità omosessuale a dir poco eccentrica, in realtà nasconde una certa ironia e sfrontatezza.
Le fate ignoranti
Un film nostrano è il prossimo film a tema LGBT. Il film è del 2001 ed è diretto da Ferzan Ozpetek, con protagonisti Stefano Accorsi e Margherita Buy.
I due protagonisti sono Antonia e Massimo, coppia di ultratrentenni che vivono un legame intenso e perfetto, ma abitudinario. La quotidianità viene spezzata quando Massimo muore improvvisamente per un incidente d’auto. Tra gli oggetti personali di Massimo, la moglie trova un quadro dal titolo “Le fate ignoranti” con dedica, che la mette sulle tracce di un’amante misteriosa, di cui ignorava la presenza. La ricerca la porterà alla vita parallela di Massimo, che era legato da anni a Michele, un giovane commerciante.
Un film italiano che racconta l’omosessualità e l’emarginazione.
La vita di Adele (La vie d’Adèle)
Film del 2013 di Abdellatif Kechiche, tratto dal romanzo “Il blu è un colore caldo” e vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes.
È uno dei più intensi racconti di formazione visti al cinema nell’ultimo decennio, ma anche una delle storie d’amore fra le più struggenti. Il film tratta della relazione tra l’adolescente Adele e la pittrice dagli appariscenti capelli blu, Emma.
Viene rappresentata la realtà nuda e cruda dell’amore, del desiderio e della sofferenza. La pellicola è stata molto criticata per le lunghe sequenze erotiche, ma che portano ad una notevole forza narrativa e devastante.
Si racconta di una relazione amorosa nei suoi diversi stadi attraverso gli occhi di due ragazze. Nonostante le critiche per le troppe ed eccessive scene sessuali, è uno dei manifesti più forti della comunità LGBT.
When we rise
Piccolo strappo alla regola: stavolta parliamo di una miniserie televisiva docu-drama recentissima, del 2017.
La miniserie racconta la nascita, l’ascesa e le battaglie del movimento per i diritti gay, attraverso le storie degli uomini e delle donne che ne sono stati protagonisti e che hanno lottato per i movimenti LGBT.
La narrazione parte dal 1969, dai moti di Stonewall ed arriva ai giorni nostri.
Nonostante si parli di movimenti a difesa della comunità LGBT, è come se si parlasse dei diritti di tutti e ciò ne fa una serie che è obbligatorio guardare.
Carol
Torniamo al mondo femminile con questo film del 2015, diretto da Todd Haynes. Protagoniste della storia sono Therese, una ragazza di 19 anni, commessa ed aspirante fotografa (interpretata da Rooney Mara) e Carol, un’affascinante giovane donna (interpretata da Cate Blanchett). Le due intrecciano una relazione nell’East Coast degli anni Cinquanta, dove l’omosessualità era un reato, una disturbo sociopatico della personalità.
Un film ambientato nel passato, ma che sembra molto presente. Vediamo, dagli occhi di due donne, un amore proibito, ma, senza dubbio, vero. Una storia che rimane attaccata allo spettatore anche dopo i titoli di coda.
The Normal Heart
È un film per la televisione del 2014, diretto da Ryan Murphy e basato sull’omonima opera teatrale del 1985. Gli interpreti sono Mark Ruffalo, Matt Boomer e Julia Roberts.
Parliamo di AIDS dagli occhi di Ned Weeks, scrittore famoso ed attivista gay che, nel 1981 cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica di fronte ad un’epidemia che si stava diffondendo in quegli anni.
È un film con tante sfumature, nel quale il dramma di fondo viene bilanciato. La lotta all’AIDS, in quegli anni, non era solo la battaglia contro una malattia di cui si sapeva poco, ma che stava uccidendo a macchia d’olio, ma una battaglia contro la valutazione morale alla malattia, rappresentando uno spaccato di verità di quegli anni, che avevamo già visto in “Philadelphia”.
Moonlight
Il film è conosciuto principalmente per essere stato il protagonista dell’errore madornale che rimarrà negli albi degli Oscar: quando era stato annunciato erroneamente “La La Land” come miglior film, invece che Moonlight.
Il film è del 2016 ed è diretto da Barry Jenkins; si tratta del primo film a tematica LGBT ad ottenere il riconoscimento di “Miglior film” agli Oscar.
La storia racconta dell’infanzia, dell’adolescenza e dell’età adulta di Chiron, ragazzo di colore, cresciuto nei sobborghi di Miami, che cerca di crearsi un posto nel mondo, vivendo una vita di bullismo ed omofobia, in una società maschilista.
Un film sulla la vita di un ragazzo nero e gay con poesia e tenerezza, senza mai essere lacrimevole.
Chiamami col tuo nome (Call me by your name)
Infine, parliamo del capolavoro di Luca Guadagnino del 2017, vincitore dell’Oscar per miglior sceneggiatura non originale.
Il film viene ripreso dal romanzo omonimo e racconta della relazione amorosa che intrecciano i due protagonisti: Elio, diciassettenne residente in Italia (interpretato da Timothée Chalamet) e lo studente americano Oliver (Armie Hammer). Come sfondo ci sono i bellissimi scorci di un’Italia degli anni Ottanta, esaltati da una grandiosa fotografia.
La storia ci racconta (e ricorda) il primo amore, come il protagonista Elio lo vive: come un sentimento inizialmente estraneo, strano, ma difficile da contenere, che infatti esplode in tutta la sua meraviglia, in tutto il suo eccesso e la sua sofferenza interiore.
Impossibile non rimanere incantati dal film di Guadagnino, poiché racconta qualcosa che noi tutti abbiamo vissuto: il primo amore e lo fa con estrema delicatezza e dolcezza.
Una storia d’amore da guardare e riguardare, per poterci ricordare come ci sentivamo nei panni dei protagonisti alle prese con quell’amore che consuma e brucia.