Lo ricordiamo come quel ragazzo coi capelli rossi che cantava “50 special”, domani inizierà il suo primo tour da solista negli stadi. Questo Vintage Friday è dedicato a Cesare Cremonini: dai Lùnapop ai grandi stadi d’Italia.
Cesare Cremonini nasce, a Bologna, il 27 marzo 1980. Fin da piccolo studia pianoforte ed è subito evidente il suo grande amore per la musica.
Nel 1999 c’è la svolta:
esce il disco “…Squérez?” con la sua band, i Lùnapop. Il gruppo nasce dalle ceneri di un precedente gruppo, i “Senza filtro” ed era formato da Cremonini, Gabriele Gallassi, Alessandro De Simone, Nicola Balestri (detto “Ballo”), e Michele Giuliani.
Il disco viene anticipato dall’uscita del singolo “Un giorno migliore” , ma contiene anche il successo “50 Special”, che fa ballare e cantare migliaia di adolescenti (e non). Nel gennaio del 2000, l’album entra nella Top 10 degli album più venduti in Italia e lo rimarrà quasi per l’intero anno.
Fu un anno magico: i Lùnapop vinsero il Premio Italiano della Musica come gruppo rivelazione, il Telegatto, il Premio Lunezia ed anche il Festivalbar 2000.
Lo stesso anno il gruppo parte per un tour di una decina di date negli stadi e nei palazzetti. Il loro successo diventa anche internazionale, quando il singolo “50 special” arriva in Spagna, dove diventerà “Vespa Especial”.
Nonostante l’album sia stato una meteora, è diventato di culto per la generazione italiana di quegli anni, portando sulla scena un pop giovane, diverso da quello che veniva presentato in Italia in quegli anni. Le canzoni in quell’album sprizzavano gioia e spensieratezza da tutti i pori, erano canzoni da cantare a squarciagola in macchina con gli amici.
La band, però, non ebbe vita lunga e l’ultima apparizione avvenne all’Arena di Verona il 18 settembre 2001, durante la serata del Festivalbar 2001. Nei mesi successivi si crea una spaccatura tra Cremonini e Ballo ed il resto degli altri componenti della band.
La band si scioglie ufficialmente nel 2002. È ora per Cremonini d’iniziare la carriera da solista.
Nel 2002 pubblica l’album “Bagùs” da dove vengono tratti alcuni successi, come “Vieni a vedere perché”, “PadreMadre” e “Latin Lover”.
Ma il vero successo arriva nel 2005 col bellissimo album “Maggese”, da cui vengono estratti i singoli “Marmellata #25”, “Maggese” ed “Ancora un po’”.
Nel 2007 esce l’album “1+8+24” e la stampa inizia a scrivere articoli sulla sua musica.
Altro grande successo arriva nel 2008 con l’uscita dell’album “Il primo bacio sulla Luna” e nelle radio esce il singolo “Dicono di me”.
Cremonini diventa uno degli artisti italiani più prolifici con una frequenza di quasi un album all’anno.
Arriviamo al 2014 ed all’uscita di “Logico”, album da cui escono alcuni dei migliori pezzi di Cremonini, come “Logico”, “Buon viaggio -Share the love-“ (che viene utilizzata nel nuovo spot del Cornetto Algida e che diventa, quindi, un “tormentone”) e “GreyGoose”.
Nel 2017 esce il suo ultimo album, “Possibili scenari”, dal quale uscirà la romanticissima “Poetica”, ma anche “Nessuno vuole essere Robin” e “Kashmir-Kashmir”.
Cremonini è passato dall’essere un idolo per le folle urlanti di ragazzine ad un artista maturo, di ormai 38 anni, capace di scrivere testi meravigliosamente poetici e di arrangiare le basi alla perfezione.
Il punto di forza di Cremonini, oltre al suo grande talento per la scrittura, è l’essere riuscito ad alzarsi dopo lo scioglimento della sua band.
Nella storia musicale italiana recente, sono state decine le boyband che sono state solamente delle stelle comete, come gli Studio Tre, i Sonohra o i Finley.
Cremonini non è stato solo una cometa, si è fatto strada nel mondo difficile della musica, ripartendo da zero, solo con la sua voce e col suo pianoforte. Ma soprattutto, è rimasto sempre fedele a sé stesso:
“Scrivere solo le canzoni che sento dentro. Fare musica per necessità e non per il successo o per accontentare i fan. Ho sempre seguito questa regola, senza pormi troppe domande ed è andata bene. Dopo i Lùnapop ho dovuto ricominciare da zero, e non è stato semplice, ma poi ho capito il senso profondo di quello che diceva Fabrizio De André: non esiste successo senza credibilità. Se non hai quella, il resto sono solo numeri destinati a non durare”.
La differenza tra Cremonini ed altri artisti che sono stati solo di passaggio, è proprio quella voglia di rimanere ancorati a sé stessi e non cambiare per qualcun altro.
Ora è cambiato tutto: Cesare Cremonini non è più il ragazzo che suonava alle feste liceali e né quello che saltellava cantando “50 Special”, ora lo attendono gli stadi. Il suo tour toccherà lo Stadio Comunale G. Teghil di Lignano Sabbiadoro, San Siro di Milano, lo Stadio Olimpico di Roma e lo Stadio dell’Ara della sua amata Bologna.
A noi magari piace ancora ricordarlo coi capelli rossi che si scatena sul palco del Festivalbar, ma Cremonini è cresciuto, è rimasto fedele alla sua musica e ci fa ancora sognare con le sue canzoni.