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Nature Photography Day: focus sulla natura

In ogni passeggiata nella natura l’uomo riceve molto di più di ciò che cerca.
(Hohn Muir)

Amanti della natura e della fotografia, udite udite, oggi è il Nature Photography Day. Oggi è il vostro giorno. A voi che riuscite (o provate) a cristallizzare la bellezza della natura in un semplice scatto fotografico. Questa ricorrenza è stata istituita dalla North American Nature Photography Association (NANPA), associazione americana fondata nel 1994 da un gruppo di appassionati di fotografia naturalistica.

Uno degli scopi di questa Giornata è quello di sensibilizzare le persone, attraverso le immagini, verso la fragilità dell’ambiente che ci circonda. Ambiente di cui facciamo parte e che ancora troppo trascuriamo. Rapiti e imprigionati dalla vita di tutti i giorni, spesso non ci accorgiamo della bellezza intorno a noi.Oramai ogni cosa ci sembra nella norma e passa inosservata. La città ci inghiotte nel traffico di tutti i giorni, il lavoro ci sfianca corpo e mente.

Ma in onore del Nature Photography Day, vi esorto a prendervi una pausa. Che siano un paio d’ore o un fine settimana intero, prendete la vostra fotocamera, il vostro smartphone e mollate la routine giornaliera.  Prendetevi del tempo e andate a far una passeggiata in un parco, in montagna, al lago, insomma ovunque ci sia modo di lasciarsi la città alle spalle almeno per un poco. E se non potete farlo, basta fare una ricerca su Google e si aprirà un universo di meravigliose immagini di questo maltrattato, ma bellissimo, mondo. A tal proposito vi segnalo un paio di fotografi da cercare: Paul Nicklen, David Doubilet e Joel Sartore.

Ph: Monica Buzzone

 

Pensa che grande rivoluzione planetaria ci sarebbe se milioni di ragazzi di tutte le parti del mondo con i loro zaini sulle spalle cominciassero ad andare in giro per la natura.
(Jack Kerouac)

Ma cosa significa veramente fare fotografia naturalistica? Fondamentalmente, fare una foto naturalistica, non vuol dire andare allo zoo e fotografare gli animali in gabbia o le piante nei nostri vasi o giardini. Non è la stessa cosa che andare in un bosco e osservare i reali comportamenti animali, o osservarne la varietà botanica. Sono sensazioni completamente diverse. Magari però possono essere usati come base di allenamento e non solo.

Rispetto. Rispetto per la natura in cui ti stai immergendo per le tue foto. La tua presenza non deve essere un’interferenza nella normale vita del luogo in cui ti trovi. In particolare, se la flora non può prendere e scappare, la fauna invece si. Quindi bisogna evitare il più possibile gesti e comportamenti che potrebbero spaventare gli animali.

Sacrificio. pioggia, neve, caldo, freddo, possono di certo far desistere dall’uscire a caccia di scatti. Invece anche in condizioni avverse, ci si può ritrovare a fine giornata con uno scatto che da soddisfazione. Ma sacrificio, per certi versi, va messo insieme a “pazienza”. Eh si, perché fare fotografia naturalistica significa anche appostamenti di ore, giorni, per riuscire ad ottenere lo scatto desiderato, o arrampicarsi in posti impensabili, o immergersi in posti fangosi e altro ancora.

Ph: Monica Buzzone

Una bella fotografia racconta una storia, rivela un luogo, un evento, uno stato d’animo, è più potente di pagine e pagine scritte.
(Isabel Allende)

Appare chiaro, che il fotografo naturalista sviluppa un’etica caratteristica. Conosce la natura che lo circonda e vi porta rispetto. Di conseguenza, la fotografia naturalistica cerca di impregnarsi di tutto ciò e cerca di sensibilizzare e responsabilizzare le coscienze altrui. E per fare questo non è necessario andare a cercare lo scatto perfetto o realizzare scatti complessi. Veicolare questo messaggio è alla portata di tutti.

A proposito di comportamenti da tenere quando si va a far fotografia naturalistica, smanettando sul web ho trovato un bellissimo Codice Etico, che vi esorto a leggere, a cura dell’Associazione Studium Naturae. Alla base ovviamente però, ci sta il buon senso.

Riguardo il “veicolare un messaggio”, torniamo per un attimo alla fotografia negli zoo. Questi possono essere degli ottimi campi di allenamento per la tecnica fotografica, soprattutto per chi è alle prime armi, ma non solo. L’immagine di un animale in gabbia, può far trasparire un messaggio etico molto forte. Anche più forte degli scatti di animali in libertà. E può contribuire a sensibilizzare le persone verso i soprusi che gli animali subiscono in certi luoghi.

Non ho parlato di attrezzatura fotografica. Mi sembra però scontato che anche il corredo fotografico debba avere la sua fetta. Più ci si evolverà come fotografi naturalisti, più alcune esigenze si faranno sentire. E magari avrai bisogno di obiettivi diversi, treppiedi e così via. Non sono in grado di segnalare l’attrezzatura migliore, perché quella cambia in base alle esigenze personali. Mi sento però di darti un consiglio. Nel tuo corredo la prima cosa che non deve mancare sono i libri. Ce ne sono a bizzeffe, ma intanto eccoti qualche titolo.

Ph: Monica Buzzone

Vi auguro un buon Nature Photography Day e soprattutto…

Buona luce a tutti!

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