La Sardegna è una terra famosa per la bellezza delle sue spiagge e per l’importanza del proprio territorio a livello turistico.
Si tratta di una delle due isole italiane, al pari della Sicilia, capace di convogliare ogni anno moltissime persone all’interno delle proprie località balneari e non solo. Ma forse non tutti sanno che la Sardegna si caratterizza anche per essere uno dei luoghi che conservano più percorsi legati alla religiosità cristiana. Un motivo in più per scoprire meglio l’isola in tutti i suoi aspetti, e magari aderire ad uno degli itinerari sacri.
Quale territorio meglio di quello sardo può racchiudere in un colpo solo la magnificenza dei paesaggi e l’introspezione, unita alla fatica fisica, di un cammino religioso? Il connubio è perfetto da queste parti, e si snoda attraverso una serie di località (paesini, siti archeologici, ma anche vaste radure) che vale la pena percorrere almeno una volta nella vita. D’altra parte, come diceva Italo Calvino: “il camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi”, per cui evoluzione spirituale e fisica devono necessariamente andare a braccetto in ogni singolo passo.
Sono molti i cammini religiosi presenti in Sardegna, alcuni con una grande storia alle spalle e altri più recenti. Inoltre ce ne sono alcuni che sono stati inseriti nel Registro Regionale dei Cammini religiosi, istituito nel 2012 dall’assessorato regionale al turismo, allo scopo di promuovere deifinitivamente il cammino religioso in Sardegna. Ecco quali sono.
Il cammino di San Giorgio Vescovo
Ispirato a un personaggio sardo storico, vissuto a Cagliari attorno all’anno mille, il cammino di San Giorgio Vescovo ripercorre gli itinerari di evangelizzazione che hanno caratterizzato proprio San Giorgio Vescovo durante la sua esistenza.Le chiese a lui dedicate hanno fornito l’ispirazione per costituire il percorso che è stato tracciato in alcune tappe giornaliere facenti capo ciascuna ad uno dei piccoli paesi che attraversa. Il percorso si snoda lungo oltre 300 km che, partendo dalla città di Cagliari, tocca moltissime località care a San Giorgio Vescovo. Un itinerario davvero mozzafiato che permette di vivere un’esperienza fantastica sul piano umano e ambientale.
Il Cammino di Santu
Il Cammino di Santu Jacu (San Giacomo apostolo) è un percorso che comprende circa 30 comuni per oltre 1250km di estensione, con lo scopo di collegare le chiese parrocchiali dedicate all’apostolo Giacomo che sono collocate in diverse località della Sardegna. È stato pensato con 5 punti di partenza e/o di arrivo (Cagliari, Porto Torres, Olbia, Oristano, le isole del Sulcis) in considerazione del fatto che la Sardegna è un’Isola baricentrica per le vie marittime del Mediterraneo che portano alle mete più conosciute di pellegrinaggio (Francia, Spagna, Portogallo oppure Roma, Vicino Oriente e Gerusalemme).
Il Cammino Minerario di Santa Barbara
Qui siamo nella Sardegna sud occidentale, e più nello specifico in quel tratto di Sardegna che partendo dall’antica vita mineraria ci lascia in dote un patrimonio culturale di rilevanza internazionale.
Un percorso di sicuro fascino, che comprende territori meritevoli del riconoscimento dell’UNESCO. Santa Barbara di Nicomedia, patrona dei minatori, rappresenta l’elemento unificante di questo Cammino. Un percorso lungo circa 400 km che attraversa le interessanti aree geografiche dell’Iglesiente, del Guspinese e del Sulcis. Si tratta di un itinerario che si caratterizza per alcune peculiarità che lo rendono diverso dagli altri: i tanti siti archeologici e i diversi musei dedicati alle miniere permettono a fruitori di toccare con mano le difficoltà della vita in miniera. A fare da contraltare a questo stato d’animo c’è un percorso in cui si possono ammirare stupendi scorci naturalistici, in cui manca del tutto il segno della presenza umana. Questo contrasto è alla base della scelta di inserire il cammino di Santa Barbara come l’unico cammino religioso sardo ad essere incluso nell’Atlante dei Cammini del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Il Cammino di Sant’Efisio
A differenza del Cammino di Santa Barbara, in cui la spiritualità è fortemente legata alla vita terrena, il Cammino di Sant’Efisio spicca senza dubbio per laspetto legato alla devozione. Il percorso che in realtà è una processione che accompagna il simulacro del Santo, si snoda da Cagliari fino a Nora e ritorno. Lungo tutto l’itinerario ci sono alcune tappe molto interessanti e diverse tra loro come Giorgino, La maddalena spiaggia, Su Loi, Villa d’Orrì, Sarroch, Villa San Pietro, Pula e Nora. Un percorso che si caratterizza per la presenza costante del mare, ma all’interno del quale spiccano anche tante altre bellezze paesaggistiche e archeologiche. La tradizione legata a questo cammino vuole che i pellegrini lo compiano più per chiedere una grazia (o sciogliere un voto) che per il classico viaggio introspettivo alla ricerca della fede.
Il riposo dopo il cammino: Santa Giusta e Santa Clara
Dopo un lungo cammino, che rigenera sul piano spirituale ma fiacca le energie, è necessario un lungo riposo. In Sardegna di certo non mancano le strutture adatte al relax, per chi desidera un struttura di alto livello suggeriamo di soggiornare in uno degli iGV Club presenti in Sardegna. Per la parte settentrionale dell’isola il consiglio è quello di recarsi all’iGV Club Santa Clara, mentre nella zona meridionale consigliamo una sosta all’iGV Club Santa Giusta. Entrambi incastonati in uno splendido scenario, i due villaggi offrono il giusto mix di relax e comfort.