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Parma, Teatro Farnese 1618

400 anni tra arte, storia e cultura

Grandi regni, guerre, ma soprattutto arte: questo e non solo racchiude il Teatro Farnese di Parma, tra le sue sottogradinate in abete rosso.

Un patrimonio unico della città emiliana, Capitale della Cultura 2020, la quale il 20 giugno, inaugurerà un nuovo allestimento dedicato alla sua affascinante storia.

Siamo all’inizio del XVII secolo: l’Italia era tutt’altro che unita, con una serie di piccoli staterelli indipendenti al nord e al centro e la dominazione spagnola dei Borbone a sud. Ma in quel clima così desolante a livello politico spiccavano di luce propria alcuni grandi artisti e scienziati: da Borromini a Gian Lorenzo Bernini a Michelangelo Merini (noto come Caravaggio) nell’arte, e nella scienza il grande Galileo Galilei.

Di questi piccoli stati, per la nostra storia lunga 400 anni del Teatro Farnese, ci soffermiamo su due di loro: il Ducato di Parma e Piacenza, sotto il dominio di una nobile dinastia, i Farnese, e il Gran Ducato di Toscana, uno degli stati più prosperi e moderni nell’Europa dell’epoca.

Perchè proprio questi due? Nel 1610 viene canonizzato Carlo Borromeo, uno tra i massimi riformatori della Chiesa cattolico-romana nel XVI secolo; Cosimo II de Medici, granduca di Toscana, nel viaggio verso Milano per andare ad onorare la tomba dell’arcivescovo, decide di fare una sosta a Parma.

Per celebrare il suo arrivo, i Farnese decidono nel 1618 di far edificare il Teatro Farnese, affidando il progetto all’architetto Giovan Battista Aleotti.

I lavori vennero ultimati nell’autunno dello stesso anno: il teatro venne collocato al primo piano del Palazzo della Pilotta, in un grande vano progettato come Salone Antiquarium ma sempre utilizzato come sala d’armi e come sede di tornei.

I lavori risultarono purtroppo vani: a causa di una grave malattia che lo colpì, Cosimo II fu costretto ad annullare il pellegrinaggio programmato, e il Teatro Farnese rimase inutilizzato per quasi dieci anni.

Ma la grande occasione per inaugurare il teatro alla fine arrivò: nel 1628 Odoardo, figlio di Ranuccio I, convoglia a nozze con Margherita de’ Medici, figlia di Cosimo II.

Fonte: Baroque.it

Un’occasione importante, un matrimonio combinato che rafforza l’alleanza tra il Ducato di Parma e il Granducato di Toscana; per la cerimonia venne allestito lo spettacolo Mercurio e Marte, nel corso del quale venne anche allagata la cavea ed inscenata una naumachia.

Eventi del genere erano tanto affascinanti quanto complessi e dai costi elevati: nel Teatro, infatti, se ne tennero dopo questo altri sette, l’ultimo nel 1732, anno d’inizio di un lungo processo di decadenza del teatro.

Teatro Farnese, 1943-1945: la grande ferita

Come abbiamo detto in precedenza, il Teatro Farnese ha attraversato anche guerre, ma quella più grande è stata senza dubbio la Seconda Guerra Mondiale.

L’8 settembre 1943 l’Italia firma l’armistizio con gli anglo-americani e i nazifascisti occupano immediatamente le città del Nord Italia, compresa Parma.

Molti cittadini ducali che si opposero all’occupazione vennero uccisi oppure immediatamente deportati ai campi di concentramento.

Durante l’occupazione un luogo sicuro dove scappare dai rastrellamenti fu la Pilotta, che divenne un rifugio antiaereo.

Nel 1944 la città riporta le ferite più grandi: i bombardamenti anglo-americani distruggono i principali monumenti della città e le vie di comunicazione.

Tra questi la ferrovia, il Palazzo del Giardino e buona parte della Pilotta, compreso il Teatro Farnese, che viene completamente distrutto.

 

 

 

 

Negli anni Cinquanta il Teatro venne ricostruito, rispettando le proporzioni e i materiali originali, anche se oggi non sono più presenti le pitture e le sculture che ne abbellivano travi, pareti, colonne e nicchie.

Ad oggi il Teatro Farnese è uno dei monumenti più visitati di Parma, oltre che uno dei più importanti teatri barocchi d’Europa: un motivo in più per festeggiare i suoi 400 anni in grande stile.

I festeggiamenti sono iniziati i primi di giugno, con l’inaugurazione della Passerella farnesiana e della Sala della Collezione Farnese, per evidenziare l’indissolubile legame tra la città e la dinastia dei primi duchi, e proseguiranno con una densa rassegna di eventi, tra spettacoli, rassegne, inaugurazioni.

Fonte: Repubblica.it-Parma

Tra questi, domani, vi sarà l’inaugurazione di una sezione dedicata proprio alla storia di questo grande monumento, simbolo di Parma, all’interno del Teatro nelle sottogradinate.

SITOGRAFIA:

parma.repubblica.it

www.ilparmense.net

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