Oggi è “Color Tv Day”, la giornata in cui si celebra la tv a colori. In occasione del suo anniversario, ripercorriamo alcuni momenti della sua storia.
Il 25 giugno si celebra il “Color Tv Day”, il giorno nel quale i colori arrivarono dentro quel cubo che chiamiamo televisione, rendendola più vera.
Quando parliamo di televisione, parliamo di uno degli apparecchi più utilizzati nella sfera domestica ed il principale oggetto d’intrattenimento ed aggregazione (anche se è continuamente minacciato da computer e smartphone).
La giornata dedicata alla tv a colori coincide con la prima trasmissione a colori, mandata in onda dalla CBS, la famosa emittente americana, nel 1951.
I primi esperimenti di trasmissione a colori vera e propria avvennero verso la fine degli anni Quaranta negli Stati Uniti e durante questi esperimenti sarà messo a punto lo standard NTSC (National Television Systems Commitee).
Nonostante la prima trasmissione a colori sia stata emessa nel 1951, abbiamo dovuto aspettare altri tre anni per regolamentare le trasmissioni a colori negli Usa.
I colori arriveranno solo nel 1967 in Francia, Germania e Regno Unito; fanalino di coda l’Italia, nettamente in ritardo, che accoglierà i colori solo nel 1977, nonostante la Rai fosse tecnicamente in grado di trasmettere a colori già dal 1961 (alla nascita del secondo canale).
Il ritardo, in Italia, avvenne per motivi politici.
Pensiamo all’introduzione dei colori nella Tv come una delle più grandi innovazioni del Novecento: significava vedere qualcosa di vicino alla realtà in un cubo elettronico. Significava vedere finalmente le cose come erano state pensate inizialmente, andando oltre al tristissimo bianco e nero.
Possiamo affermare che la televisione sia una delle innovazioni del Novecento che hanno avuto un maggiore sviluppo.
La televisione è notevolmente cambiata anche nella forma.
Erano gli anni Cinquanta, col boom economico: arrivarono le prime televisioni in bianco e nero, a tubo catodico, grandi, ingombranti e che non trasmettevano un’immagine nitida.
Quando arrivarono i colori, si diede una sferzata di allegria e realismo alle immagini proiettate, inoltre, gli schermi iniziarono ad avere una superficie cilindrica e non più sferica, per migliorare la qualità dell’immagine.
Con gli anni, siamo arrivati a schermi sempre meno ingombranti, fino ad arrivare agli schermi piatti, che ci regalano immagini nitide, quasi come se le vedessimo coi nostro occhi.
Altro cambiamento evidente, lo possiamo vedere nella programmazione, nei canali e nelle trasmissioni.
Con l’offerta di oggi, sembra impossibile pensare ad un solo canale che mandasse in onda poche trasmissioni e solo in alcune fasce orarie.
Inizialmente, poi, la televisione era stata pensata per avere un ruolo pedagogico ed educativo e così fu per i primi anni. Poi arrivarono le prime trasmissioni d’intrattenimento, i primi film fatti per la Tv ed oggi siamo di fronte ad una scelta così ampia da farci stare ore ed ore di fronte allo schermo, col telecomando in mano, senza sapere cosa scegliere.
Il cambiamento che ha avuto la Tv, in una manciata di decenni, rispecchia anche il cambiamento della società: in passato, tutto il nucleo famigliare si riuniva, in orari prestabiliti, intorno alla televisione, per guardare il telegiornale o qualche trasmissione adatta a tutta la famiglia, come il famosissimo Carosello.
La sera, finite le trasmissioni (che non terminavano più tardi delle 11), si stagliava sullo schermo il logo della Rai, che annunciava la fine delle trasmissioni.
Oggi possiamo guardare ogni sorta di canale ed ogni sorta di trasmissione, in ogni momento.
Con Internet ed i servizi On Demand, possiamo vedere le repliche dei programmi che abbiamo perso, possiamo registrare le nostre trasmissioni preferite, senza dover fare ricorso ad apparecchi esterni, come i videoregistratori, e possiamo metterle in pausa senza perdere alcun momento.
Ma soprattutto, se prima la televisione non ci dava alcuna alternativa e presentava una sola trasmissione su un solo canale, oggi abbiamo un ventaglio di possibilità che farebbe impallidire i nostri nonni.
Con Netflix, i siti di streaming e le altre piattaforme simili, abbiamo la possibilità di “possedere” i film, le serie tv ed i programmi televisivi, così da poterceli gestire da soli, in maniera autonoma.
Negli anni Sessanta, non avremo mai pensato di poter scegliere che film vedere la sera con gli amici; nel settanta, non avremmo mai pensato di registrare una trasmissione, per rivederla successivamente con un solo telecomando; negli anni Ottanta non potevamo immaginare cosa potesse significare il “binge-watching”.
Nel mondo dei millennials la televisione sembra quasi un apparecchio antiquato, insomma, chi si sottoporrebbe più a quei minuti infiniti di pubblicità? Ma dobbiamo ricordarci che è tutto partito da quella scatola di plastica con tanti circuiti, che ci hanno fatto arrivare alle maratone di “Game of Thrones” notturne.
Oggi celebriamo la prima trasmissione a colori: una conquista che ha portato felicità e allegria nelle case delle famiglie di tutto il mondo e ci ha dimostrato quanti passi possa fare l’uomo.