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I benefici dello yoga della risata sull’Alzheimer

L’Alzheimer é una malattia che conosciamo più o meno tutti, ma siamo spesso portati a vedere chi ne soffre come un malato senza memoria da accudire. Non è così.

Il malato di Alzheimer la memoria la mantiene, la vive costantemente, quello che non riesce più a fare é scindere ricordo e presente. E non vi fate ingannare dal fatto che sembra non capiscano: apprendono tutto, e sono molto più sensibili di quanto sembri.

Sono le stesse persone che abbiano conosciuto, solamente più fragili e in balia delle emozioni: non le controllano come un tempo, quindi anche un banale dolore diventa fonte di pianti e sofferenze.

Cure ufficiali non ne esistono, ci sono terapie farmacologiche da seguire e nel mio articolo non dirò mai che lo yoga va a sostituire queste ultime (sarebbe una baggianata di proporzioni bibliche), ma dirò che possono coesistere. La terapia farmacologica é essenziale ed indispensabile, ma com’é giusto che sia é uguale per tutti. Mentre i singoli malati sono persone diverse con tempi ed esigenze differenti. Ed è qui che entra in gioco lo yoga della risata.

Cercando informazioni ho trovato il sito di Lara Lucaccioni, in cui si illustra il lavoro delle due insegnanti alle prese con i malati di Alzheimer.

Primo passo: trovare un contatto con loro.
Le due insegnanti fanno piccoli regali, accarezzano le persone, insomma li fanno sentire importanti. Mettono tutti in cerchio e stabiliscono un contatto visivo con gli alunni. Gli occhi sono il mezzo più potente di comunicazione: se guardate quelli di un malato di Alzheimer vi troverete dentro tutto il suo mondo.

Passo 2: respirazione.
Le insegnanti danno agli alunni piccoli comandi sul come svolgere la respirazione yoga e loro le seguono diligentemente.

Passo 3: clapping.
Gli alunni iniziano a battete le mani. Questo gesto é utile per scatenare la risata e l’ilarità.

Passo 4: canti.
Le insegnanti fanno cantare agli alunni le canzoni della loro giovinezza. Nel sito troverete la storia di una signora che non parlava più e grazie al canto ha ricominciato a dire il suo nome.

Quello che queste insegnanti fanno va oltre la respirazione, il canto, ecc. Danno a queste persone uno spazio in cui ridere, essere quello che sono e confrontarsi con gli altri. Troppo spesso siamo portati a proteggere il malato pensando di fare la cosa giusta, invece a loro piace stare con gli altri e piace comunicare. Lo fanno a loro modo ma lo fanno.

E lo yoga della risata fa in modo che si rimettano in circolo tutta una serie di cose utili al buon umore, alla salute e alla mente. Si crea positività e questa può far solo bene. Non occorre andare in centri specializzati, si può farlo anche a casa internet é pieno di consigli utili.

Lo yoga fa bene a tutti, perché agisce nel profondo dell’animo.

 

 

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