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Abbronzatura e cibo: salute, gusto e tintarella

Gli ingredienti giusti per una tintarella da favola

Ormai l’estate è arrivata, ed è tempo di sole, mare ed abbronzatura (la cosiddetta “tintarella”) : alcuni si saranno preparati in anticipo, magari con qualche “trucchetto” (lampade, bagni solari, o perché no qualche pennichella sul balcone di casa nelle ore più calde della giornata), qualcuno è pure fortunato ad avere “una buona base di partenza” (genetica iuvant, ma di questo parleremo più avanti).

Ma alcuni forse non sanno che un “piccolo contributo” ci viene dato anche da quello che mangiamo. Come? Scopriamolo insieme.

Perchè ci abbronziamo?

L’abbronzatura per molti è una cosa “estetica”, che ci rende più belli, più attraenti, ma in realtà è un meccanismo di protezione attivato dalla nostra pelle nei confronti dai raggi solari, in particolare i raggi UV.

Queste radiazioni, infatti, possono causare delle mutazioni a carico del DNA (in particolare i raggi UVA ed UVB) che a loro volta possono alterare geni importanti, come quelli che controllano la crescita cellulare.

Fonte : Eucerin.it

Inoltre possono provocare danni indiretti, come il rilascio dei cosiddetti ROS (Reactive Oxygen Species), i quali possono a loro volta provocare danni sia a livello del DNA che a livello di membrana cellulare.

Inoltre possono causare scottature solari, invecchiamento cutaneo prematuro, danni agli occhi, un indebolimento del sistema immunitario, reazioni fotoallergiche e fototossiche.

Un ruolo importante in questo processo di protezione della pelle è dato dalla melanina, un pigmento prodotto dalla nostra pelle a livello di particolari cellule dette melanociti, localizzate nello strato basale dell’epidermide. E’ il principale responsabile del “colore” della nostra pelle.

Fonte : purapelle.it

La melanina viene sintetizzata a partire dall’amminoacido tirosina viene idrossilata a 3,4-idrossifenilalanina (L-DOPA) per azione della tirosinasi, il quale poi ossida la L-DOPA ad o-dopachinone.

Fonte : NonSoloBenessere.it

Da quest’ultimo possono originarsi due forme di melanina : l’ eumelanina e la feomelanina.

La prima è polimero di color marrone-nero presente in maggiori quantità nei soggetti con carnagione scura, mentre la seconda, di colore giallo-rosso, è caratteristica dei soggetti con carnagione chiara.

Le due forme differiscono per la loro capacità di difesa dai raggi UV;  è stato ipotizzato come le feomelanine possano avere proprietà mutageniche a causa delle loro capacità pro-ossidanti.

Una volta prodotta, la melanina viene trasferita all’interno di particolari granuli, detti melanosomi, ai cheratinociti.

Questi due processi (sintesi e trasferimento ai cheratinociti) sono responsabili della diversa pigmentazione cutanea.

L’abbronzatura ha due “fasi”, una precoce ed una tardiva, stimolate rispettivamente dai raggi UVA ed UVB

La prima ha una durata massimo di 24 ore, stimolata principalmente dai raggi UVA ed è caratterizzata esclusivamente da un trasferimento della melanina ai cheratinociti.

La seconda è un fenomeno graduale, stimolato principalmente dai raggi UVB che inizia dalle 48 alle 72 ore dopo l’esposizione, raggiunge il massimo dopo 3 settimane ed è caratterizzata da un aumento nel numero di melanociti, la sintesi di nuovi melanosomi e la produzione di  nuova melanina.

Abbronzatura da favola : consigli per l’uso

CONSIGLIO n°1: GIUSTA PROTEZIONE SOLARE. Come detto in precedenza, l’abbronzatura è una risposta della nostra pelle ai raggi solari, ma non tutti i tipi di pelle sono uguali e hanno la stessa  sensibilità. Per questo è importante scegliere la crema solare con il SPF più adatto al nostro fototipo e all’intensità delle radiazioni  (per maggior informazioni, cliccate su questo link utile)

CONSIGLIO n°2: GRADUALITA’. Il nostro fototipo non influisce solo sul tipo di protezione solare, ma anche sull’esposizione della nostra pelle al sole, che deve essere graduale.

CONSIGLIO n° 3: AIUTAMOCI ANCHE CON UN’ALIMENTAZIONE “A PROVA DI ABBRONZATURA”

Fonte: Beauty Technology

Diversi alimenti, in primis frutta e verdura, contengono diversi nutrienti preziosi, per la nostra salute sicuramente ma che possono anche aiutarci ad ottenere un’abbronzatura da favola, soprattutto se il loro consumo diventa massivo i mesi precedenti l’esposizione. Scopriamo quali sono questi “piccoli aiutanti dell’abbronzatura” e i cibi che li contengono.

β-carotene e vitamina A

Pigmento appartenente alla categoria dei carotenoidi, così denominati in quanto vennero isolati per la prima volta dalla radice della carota.

Successivamente il β carotene venne trovato nei cereali, negli oli, nella frutta e verdura di color giallo-arancio (albicocche, meloni, pesche, arance, carote, pomodori, zucca gialla e peperoni rossi), ma anche nelle verdure a foglia verde.

Contrariamente a quanto si può pensare, non viene considerata una sostanza “abbronzante”, in quanto non ha alcun effetto sulla produzione di melanina; in compenso, la sua assunzione conferisce una caratteristica colorazione arancione dorata, dopo un lungo tempo di assunzione quotidiana.

Inoltre, è un valido aiuto nel diminuire le reazioni di fotosensibilità che possono derivare dall’esposizione alla luce solare.

Inoltre , è precursore di sintesi della vitamina A (o retinolo),importante per l’abbronzatura in quanto svolge un’importante azione antiossidante, contrastando l’azione di radicali liberi che si possono formare in seguito all’esposizione ai raggi UV, soprattutto UVB.

Vitamina C

Fonte : Analisi del Sangue

Nota anche come acido ascorbico, si trova in frutti come agrumi, ananas, kiwi, fragole, e ortaggi come lattuga, radicchi, spinaci, broccoli, pomodori e peperoni; come la vitamina A, ha un fortissimo potere antiossidante, agendo contro i radicali liberi. Inoltre, garantisce elasticità e morbidezza alla pelle, in quanto ha il potere di stimolare la produzione di collagene.

 

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