“La mia vita è stata tutta un batticuore”
Spesso i sogni in grande partono da piccole realtà quotidiane, come Traversetolo, un piccolo paese in provincia di Parma dal quale ha inizio la nostra storia, quella di Micol Fontana e delle sue sorelle, Zoe e Giovanna, nate “tra aghi e stoffe” e divenute simbolo dell’alta moda italiana nel mondo.
Tre sorelle, convinte del loro talento (fin da piccole hanno vissuto tra aghi e stoffe, dato che la mamma, Amabile, era una sarta) e pronte a qualsiasi sfida pur di veder realizzato il proprio sogno, aprire un atelier di alta moda, persino a lasciare il loro paesino per raggiungere grandi città come Milano o Roma, punti nevralgici della moda in quegli anni.
Siamo agli inizi del ‘900, esattamente nel 1936, stazione di Parma: Micol ha 23 anni, è pronta a raggiungere, insieme a Giovanna, la loro sorella maggiore, Zoe, che qualche anno prima aveva lasciato Traversetolo per trasferirsi a Roma (il “primo treno” che era arrivato il giorno della sua partenza).
Per coltivare la loro grande passione, quella per la moda, e farla diventare un lavoro, per poi chissà diventare famose in Italia, e perché no nel mondo.
Micol non lascia solo il suo paese, ma anche Enrico, giornalista, il suo primo amore e quello che lei credeva sarebbe stato l’amore della sua vita.
I suoi genitori non vedevano di buon occhio quella relazione, con un uomo che alla fine si rivela essere solo un fannullone, buono a nulla che era solo interessato al denaro e ad avere molte donne attorno ai suoi piedi. Un uomo che sposerà comunque, e dal quale avrà una bambina, Maria Paola, che morirà però a pochi anni di vita di tifo.
Micol e le sue sorelle sognano in grande, ma sanno che il cammino è tutto in salita, e che i risultati non arriveranno subito.
Sanno che inizialmente dovranno lavorare sotto padrone, perché sono arrivate lì con poco e dovranno guadagnarsi da vivere, ma sono convinte che la loro bravura sarà notata presto, ci sarà qualcuno che gli farà pubblicità (Gioia Marconi, figlia del genio Guglielmo), e di lì a poco si potranno comprare le stoffe per confezionare i primi abiti di una propria linea, di un proprio stile: Sorelle Fontana.
Un nome che negli anni 50′ diventerà sinonimo di alta moda, un atelier del quale tutte le dive di Hollywood e non solo desiderano gli abiti: da Liz Taylor a Linda Christian, Gina Lollobrigida, Sofia Loren, Liz Taylor, Audrey Hepburn, Barbara Stanwyck, Grace Kelly, Jacqueline Lee Bouvier Kennedy Onassis, Joan Collins, Ursula Andress, Soraya e Ava Gardner.
Abiti destinati negli anni a fare moda e a divenire “must” dello stile, come il “pretino”: modello d’abito ispirato alle vesti cardinalizie. Ma anche abiti da sposa.
Le sorelle Fontana, con il loro atelier, furono le prime a dare un vivace impulso al Made in Italy, rendendo così famoso lo stile italiano nel mondo.
La prima a partire per una grande avventura, la prima ad andarsene: Zoe Fontana è la prima delle sorelle a spegnersi, nel 1979 a Roma (che le ha dedicato una strada), seguita da Giovanna nel 2004 e in ultima, Micol nel 2015, all’età di 102 anni.
SITOGRAFIA:
Esquire
Sorelle Fontana