Prosciutto, parmigiano e altri prodotti “sotto accusa” ?
Parma è scossa da una notizia: non è il calcio ne la politica ma qualcosa che i parmigiani hanno a cuore e che vogliono trasmettere alle nuove generazioni come simbolo del passato e del mangiar sano,il Parmigiano Reggiano ed il Prosciutto Dolce di Parma DOP.
Infatti le Nazioni Unite e l’OMS hanno dichiarato guerra a questi prodotti, patrimonio cittadino oltre che nazionale.
Sono “accusati” di possedere grassi saturi e sali responsabili di causare malattie alla pari della nicotina presente nelle sigarette.
Un’ accusa che ha generato non poco scalpore tanto da rendere necessario un ridimensionamento con la smentita di Francesco Branca, direttore del dipartimento di nutrizione dell’OMS:
“Le notizie di bollini neri dell’Oms su tale o tale alimento non sono corrette, l‘Oms non criminalizza determinati alimenti,ma raccomanda politiche che promuovano un consumo parsimonioso degli alimenti che hanno alti contenuti di sodio, zuccheri o grassi saturi”
Un’accusa che, in ogni caso, non troverebbe alcun fondamento se non forse nelle teorie dei nazi-vegani o degli animalisti guidati da Vassallo e Brambilla che vedrebbero in questa decisione la fine di quanto da loro paragonato ai campi nazisti ovvero l’allevamento degli animali a fini alimentari su cui Parma ed il suo territorio hanno basato l’economia e il suo sviluppo arrivando a forgiarsi giustamente del titolo di City of Gastronomy da parte dell’UNESCO, parte della stessa ONU ora nel ruolo di accusatrice.
Una sommossa popolare ha spinto forse il governo internazionale a rivedere le sue posizioni.
Infatti, da New York arriverà la decisione secondo cui il 27 settembre sarà solo una seduta politica senza decisioni ma solo trattati.
Un’ amara sconfitta, forse, per quanti si aspettavano la vittoria animalista da sempre contraria a prodotti di origine animale.
Una vittoria della città che vede la sua storia e la sua cucina difesa da una decisione ingiusta e oltremodo esagerata.
Il Davide parmigiano ha forse battuto il Golia del cattivo governo, della mala politica che avrebbe portato alla sua fine.