“Na carozzella va du stranieri” diceva Venditti in Roma Capoccia facendoci immaginare le passeggiate per la città sulla botticella romana: un’ immagine destinata a finire presto in archivio.
La Giunta Comunale di Roma Capitale ha infatti stabilito che le carrozzelle, i veicoli storici a trazione animale (note come “botticelle“) debbano essere impiegate nei soli parchi pubblici, impiegando non più trottatori ma cavalli da tiro, adatti al ruolo.
Si può immaginare quindi Villa Savoia, le sue scuderie, tornare al ruolo per cui furono realizzate, anche se per tutti.
Inoltre ciò testimonia la colossale differenza tra Roma e Firenze: la prima è un caos di veicoli, tra strade in salita e calore immenso, la seconda è più rilassata con strade ombrose di origine medievale pianeggianti e al riparo dalla frenesia di bus ed auto.
Il capoluogo toscano, capitale italiana negli anni compresi tra il 1865 e il 1871, si può ritenere quindi la sola città deputata a queste carrozzelle carico di fascino.
Infatti vie come Via dei Cerchi non sono sicuramente indicate al passaggio di un bus turistico, quindi le carrozzelle a cavallo sono la sola possibilità di conoscere la storia medievale-rinascimentale di questo spazio urbano nella lentezza di un quarto d’ora in una breve passeggiata.
50 euro sono il prezzo per vivere come un reale.
La Regina Vittoria amò così tanto Firenze da visitarla 3 volte e scegliere un arredatore di questa città per abbellire la sua residenza a Villa Palmieri.
Chissà se Buckingham Palace “parla” la lingua di Dante ma di sicuro i Fiaccherai permettono di vivere lo stesso incanto della State Landau usata nel Royal Wedding, meglio che una Botticella in Piazza San Pietro.
Nelle Royal Mews un cavallo sembra dire “Maestà Vole Fiacchere?” o ” A Romole, tornatene in scuderia e lasciame lavorà”
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