Aveva un qualcosa di romanticamente vintage andare in una videoteca e perdersi tra gli scaffali per scegliere un film. Oggi tutto ciò non c’è più con la comparsa di Netflix e di siti on demand dove scegliere film. Oggi parliamo del colosso di Blockbuster, della sua ascesa e della sua (quasi) fine, con un solo store aperto nel mondo.
“Chi va a prendere il film?”
Questa era la frase di rito prima delle serate film di qualche anno fa. Qualcuno si doveva immolare per scendere di casa ed andare a prendere il film da vedere quella sera.
Erano anni diversi e trovavamo romanticamente vintage andare in una videoteca.
Era facile trovare qualcuno che discutesse tra gli scaffali per decidere quale film prendere, ci domandavamo a cosa servisse quella tendina che nascondeva “certi scaffali” (solo dopo ci fu svelato che quella era la sezione a luci rosse) e puntualmente facevamo grossi ritardi per la restituzione.
Ma se parliamo di videoteche, non possiamo che pensare al colosso mondiale di Blockbuster.
Era la “Videoteca” per eccellenza, quella nella quale potevi trovare tutti i film che volevi e che spaziava tra tutti i generi.
Il suo logo giallo e blu ci riporta in mente tutte quelle serate in famiglia sul divano, magari sotto le coperte, a vedere una commedia divertente, o le serate con gli amici tra patatine e le prime birre o ancora quegli inviti, pieni di sottintesi, fatti dal tipo che ci piaceva, col quale, però, si faceva tutto tranne che guardare il film.
Blockbuster ha segnato le nostre adolescenze e la nostra giovinezza, un colosso mondiale che si è imposto nel settore del noleggio dei film, ma che oggi sta morendo, se non è già morto, rimanendo con un solo ultimo baluardo di salvezza con un unico store aperto in tutto il mondo.
Blockbuster viene fondata nel 1985 da David Cook e fallisce ufficialmente nel 2013.
Il primo negozio fu aperto a Dallas, in Texas ed in dieci anni riesce ad espandersi in tutti gli Stati Uniti e nel resto del mondo, toccando anche Australia, Messico, Nuova Zelanda, Giappone ed ovviamente anche diversi Paesi europei, tra cui l’Italia.
Con lo scattare del nuovo millennio, iniziano i primi problemi per il colosso del videonoleggio ed una delle sue nemesi fu proprio Netflix.
Esatto, la principale piattaforma di oggi per film e serie tv, ha messo fin da subito i bastoni tra le ruote di Blockbuster.
Netflix, infatti, nasce come servizio di noleggio di DVD e videogiochi via Internet, che venivano recapitati direttamente a casa per posta.
In questo periodo, diversi Paesi come Spagna e Portogallo, vengono abbandonati da Blockbuster ed in altri, come in Italia, vi è un grosso ridimensionamento, che diventa solo il preludio ad una dolorosa fine.
Già nel 2010 s’inizia a parlare di fallimento e bancarotta.
Il gigante blu e giallo che aveva convinto gli spettatori a potersi godere un film comodamente nel proprio salotto, facendo tremare il mondo del cinema, veniva lentamente spazzato dal nuovo gigante commerciale, che terrà banco fino ad oggi.
I DVD avevano ferito il cinema ed ora venivano feriti da Internet.
Ma a cosa è dovuto il tracollo di un’azienda così famosa e diffusa?
Probabilmente Blockbuster non è riuscita a stare al passo coi tempi, fin troppo veloci o forse era destino che un’azienda che aveva avuto un boom così esplosivo non avesse vita troppo lunga.
Non tenendo conto delle leggende metropolitane che vorrebbero che Reed Hastings, fondatore di Netflix, abbia avuto l’idea dell’azienda milionaria, dopo aver pagato quaranta dollari di multa per aver restituito un DVD in ritardo da Blockbuster, ci chiediamo come mai ci sia stata una tale mancanza di lungimiranza da parte di un’azienda leader assoluta nel settore.
Ma è rimasto un piccolo barlume di sopravvivenza per Blockbuster:
a Bend, una piccolissima cittadina nello stato dell’Oregon, che conta appena 50 mila abitanti, resiste l’ultimo punto vendita.
Strano pensare che nel 2004 esistessero 9094 punti vendita in tutto il mondo ed in quattordici anni siano stati chiusi quasi tutti.
Lo scorso 15 luglio sono stati chiusi gli altri otto punti vendita sopravvissuti: uno in Oregon, uno in Texas e sei in Alaska, dove Blockbuster è stato decisamente più longevo, data la scarsa connessione Internet, per via dell’isolamento dello Stato americano.
Gli affari a Bend, invece, vanno bene, a detta del manager del negozio, che è riuscito ad entrare nel cuore della comunità cittadina, affezionata ancora al videonoleggio nonostante l’incombenza dei tempi moderni. Il proprietario aggiorna il catalogo ogni settimana, così da donare vita all’ultimo superstite di Blockbuster.
Purtroppo per chi non può raggiungere l’Oregon, Blockbuster rimarrà un ricordo importante per ognuno di noi: ci ricorderemo le discussioni per scegliere i film, le serate passate con videocassette e pizze e la frustrazione quando eravamo costretti a pagare la multa per aver ritardato la consegna.
Blockbuster rimarrà un must nei nostri cuori, ma anche un chiaro esempio di come la legge darwiniana si possa facilmente estendere anche al commercio: chi non si adatta ai cambiamenti, muore.
Anche il leader del videonoleggio giallo e blu.
Adoravo BlockBuster! Ogni volta che andavo a scegliere un film, mi perdevo! CI stavo le ore e mentre i miei genitori mi dicevano “dai muoviti che io ho finito”, mi sforzavo di fare la classica scelta epocale tra questo o quell’altro film. Tutti già visti! XD
Ma adoravo entrare li e stilare una lista di tutti quelli che avrei dovuto vedere!
Chissà che fine hanno fatto tutti i dvd….
Io e mio marito all’inizio della nostra storia andavamo tantissimo da blockbuster, poi prima che chiudesse abbiamo fatto affari i comprando decine di DVD svenduti a 1€ l’uno… In realtà anche a Milano ne hanno lasciato uno aperto, credo si mantenga con la vendita di videogiochi ma c’è comunque ancora la possibilità di noleggiare, ma sinceramente purtroppo non è più la stessa cosa.