Si sa, la stagione estiva combacia con horror e lo testimoniano le decine di film del genere che escono durante l’estate nei cinema. Alcuni horror hanno fatto la storia: oggi vediamo quali sono i dieci film horror più iconici dei passati decenni.
Estate fa rima con paura.
Non letteralmente, ma simbolicamente sì. Col clima caldo e soffocante, viene voglia di vedere un bel film horror, che abbassa la temperatura e non fa pensare, almeno per un po’, al caldo asfissiante.
Forse è perché d’estate le persone sono alla ricerca di qualcosa che le faccia divertire, provare emozioni forti, o forse è perché si tratta di un genere che, per la maggior parte delle volte, non riscuote molto successo al botteghino, quindi viene usato come “tappabuchi” nei cinema che, d’estate, rischiano sale totalmente vuote.
Siamo sicuri, però, di volere dell’horror: del sangue, di creature sovrannaturali o di orribili serial-killer.
Diciamo la verità: negli ultimi sono apparsi in sala film horror quasi sempre scadenti, con poche idee riciclate e che si basano solo sui cosiddetti “jumpscare” (letteralmente tradotto come “salto di paura”), momenti nei quali vi è un improvviso aumento di volume che spaventa lo spettatore; parliamo di uno dei principali elementi dei film horror.
Sono quasi sempre idee riciclate, con lo stesso intreccio e lo stesso finale.
Ogni tanto sbuca fuori una perla del genere, ma bisogna ammettere che sono lontani i fasti dei film horror che diventavano cult.
Ecco i dieci film horror più iconici delle passate decadi.
La notte dei morti viventi (1968)
Il capostipite del filone dei “morti viventi”, girato dal padre degli zombie George A. Romero.
Per alcune radiazioni emesse da una sonda spaziale di ritorno da Venere, iniziano a resuscitare i morti, trasformandoli in creature assetate di sangue.
I protagonisti sono un gruppo d’individui che, per fuggire, si rifugiano in un casolare, dove, però, verranno asserragliati dalle creature.
Il film è stato la prima della tetralogia dei morti viventi di Romero, inoltre, furono realizzati anche due remake.
Fin dalla sua uscita, il film divenne un cult e spopolò nei cinema di tutto il mondo.
Nonostante alcune dure recensioni, nelle quali si criticava l’eccessivo sadismo e violenza, il film divenne un cult, capostipite di altre decine e decine di film sugli zombie. In molti videro in Romero colui che “aveva cambiato il modo di fare horror”.
L’esorcista (1973)
Forse l’horror più iconico, quello che ha spaventato migliaia di bambini che, anche solo per sbaglio, hanno visto un frame del film; il film horror a cui tutti pensiamo se pensiamo al genere.
Il film è stato diretto da William Friedkin ed è reso iconico anche per essere stato il primo horror premiato da due Oscar, infatti vinse il premio per miglior sceneggiatura non originale e quello per i migliori effetti speciali.
La protagonista è Regan (Linda Blair) una ragazzina che inizia ad assumere dei comportamenti strani ed inquietanti. Quando anche la medicina fallisce nel trovare una spiegazione ed una cura, viene chiamato un prete, che capisce che il corpo della ragazza è posseduto da presenze demoniache.
Anche “L’esorcista” si presenta come capostipite del filone possessioni di cui è ricco il panorama horror. Forse non incute più timore come una volta (complici anche degli effetti speciali un po’ datati), ma rimane uno dei film horror più inquietanti della storia, con una protagonista che, da posseduta, è diventata una dei personaggi più iconici della storia del cinema.
Carrie – Lo sguardo di Satana (1976)
È un film del 1976 diretto da Brian De Palma, tratto da un romanzo del prolifico scrittore horror Stephen King. Si tratta del primo romanzo dello scrittore e della prima trasposizione cinematografica di una sua opera.
Carrie è un’adolescente timida ed emarginata, per colpa soprattutto dell’educazione severa ed opprimente inculcata da una madre fortemente religiosa ed è continuamente vittima di bullismo da parte dei suoi compagni. Al ballo scolastico, Carrie vince la corona di reginetta, ma quando sta per essere incoronata, le viene rovesciato addosso un secchio pieno di sangue di maiale. La rabbia e la furia di Carrie esplodono e fa una carneficina dei suoi compagni di scuola nella palestra grazie ai suoi poteri psichici.
Carrie, oltre ad essere un romanzo di successo, è anche un film iconico nella storia della cinematografia horror e rappresenta appieno la vittima che diventa carnefice.
Suspiria (1977)
Film del 1977 del maestro dell’horror italiano Dario Argento.
Una storia di stregoneria al femminile in una scuola di danza, che viene considerata il capolavoro di Argento, dopo “Profondo Rosso”.
Si tratta del primo capitolo della “Trilogia delle Madri”, a cui seguiranno “Inferno” e “La terza madre”.
Parliamo di un film con una fotografia ed una scelta cromatica perfetta, è una storia di amicizia e stregoneria tutta al femminile.
Un horror inquietante di cui aspettiamo il remake a novembre di Luca Guadagnino.
Venerdì 13 (1980)
Film del 1980 del regista Sean S. Cunningham. Si tratta del primo film di una lunga saga horror con protagonista una delle maschere horror più iconiche dell’universo cinematografico horror: Jason, l’assassino con la maschera da hockey.
La storia racconta del massacro al Camp Crystal Lake che sta per riaprire, con un gruppo di giovani che verrà ucciso nel campeggio.
A differenza di altri villain, Jason ha una motivazione vera e propria per uccidere, che va cercata nel suo passato, caratteristica che rende più articolata la sua personalità e non lo rende uno dei soliti villain bidimensionali dei film horror.
Shining (1980)
Stesso anno di uscita di “Venerdì 13” per un altro capolavoro di Stephen King: “Shining”. Film del 1980 diretto dal genio registico di Stanley Kubrick.
La storia in breve racconta di uno scrittore che viene assunto come guardiano invernale in un albergo isolato, l’”Overlook Hotel” e ci si trasferisce con la moglie ed il figlio. Le sue qualità extra-sensoriali gli faranno conoscere l’oscuro passato dell’albergo, fino a farlo impazzire.
Il film è un capolavoro che va oltre il genere, forse per le interpretazioni degli attori (primo fra tutti, Jack Nicholson, che interpreta Jack Torrence, il protagonista), forse per la simmetria tipica di tutti i film di Kubrick, forse per la storia confezionata a pennello dal maestro dell’horror contemporaneo King, ma il film è sicuramente una pietra miliare del cinema e la scena nella quale Jack spacca con l’ascia la porta ed urla “Sono il lupo cattivo” rimarrà negli annali cinematografici.
Poltergeist (1982)
Il film è un horror statunitense del 1982, diretto da Tobe Hooper e scritto da Steven Spielberg. È il primo di una trilogia e dal film è stata anche tratta una serie televisiva che funge da spin-off.
La storia racconta di una famiglia, la cui figlia più piccola viene sorpresa a parlare col televisore, dentro cui, poi, sparisce misteriosamente. Inizia così un’avventura da incubo, tra presenze inquietanti.
Si tratta di uno dei più iconici film sulle case infestate e possiamo considerarlo quasi come il capostipite di uno dei maggiori filoni del mondo horror.
Misery non deve morire (1990)
Continuiamo col maestro dell’horror Stephen King, toccando un altro dei suoi capolavori.
Film del 1990 diretto da Robert Reiner, vincitore di un Oscar e di un Golden Globe per la fantastica interpretazione di Kathy Bates, nel ruolo della protagonista.
Uno scrittore famoso grazie ad una serie di romanzi nei quali il protagonista si chiama Misery, vuole concludere la serie con la morte del protagonista. Inizia a scrivere il romanzo in una località sperduta, quando sta per tornare a casa, viene sorpreso da una tormenta, esce di strada e perde i sensi. Viene salvato da una donna di nome Annie, che afferma di essere un’infermiera; lo scrittore non può muoversi data la frattura ad entrambe le gambe. Quando la donna legge l’ultimo manoscritto e capisce l’intenzione dello scrittore di far morire il protagonista, impazzisce ed inizia a tenere prigioniero lo scrittore, di cui è chiaramente innamorata.
Una storia accattivante che entra di diritto nella classifica dei film più iconici.
IT (1990)
Si parla sempre di King, che ci ha dato abbastanza materiale horror per tutta la nostra vita. Stavolta parliamo di una miniserie televisiva del 1990 diretta da Tommy Lee Wallace con protagonista il pagliaccio più terrificante e famoso del cinema.
IT è una creatura aliena malvagia che si aggira nella cittadina di Derry e che periodicamente uccide i bambini che l’abitano. Il mostro non ha una forma reale, bensì prende l’aspetto delle paure più profonde di ogni individuo che ha di fronte.
IT è una delle creature più iconiche dell’universo cinematografico, che ha fatto avere a quasi tutti i bambini la paura dei clown.
Recentemente, nel 2017, è uscito nei cinema il remake.
Sarà sempre iconica la scena del clown che trascina il piccolo Georgie nel tombino, spalancando la sua enorme bocca piena di denti.
The Blair Witch Project (1999)
Film del 1999 realizzato da Daniel Myrick ed Eduardo Sanchez. Il film si colloca a metà strada tra il genere documentaristico e quello horror.
La trama è semplice, quasi banale, con un gruppo di ragazzi che hanno deciso di girare un documentario scolastico per far luce sulla leggenda della “Strega di Blair”, che, tuttavia, si rivelerà tutto fuorché una leggenda.
L’elemento interessante del film è proprio la modalità in cui è stato girato, il “mock documentary”, ovvero il falso documentario.
Un altro elemento interessante fu la campagna pubblicitaria costruita intorno al lancio del film. Venne presentato come un reale documentario, affiggendo anche dei volantini che indicavano la scomparsa dei ragazzi protagonisti del film. Ciò permise il passaparola sul web con una geniale campagna pubblicitaria che oggi chiameremmo “viral marketing”.
Un film che ha rotto i generi e che ha portato una ventata di aria nuova, definendo la nascita di un nuovo filone horror, oggi molto utilizzato.
Questi erano i dieci film horror più iconici dei passati decenni.
In un panorama cinematografico nel quale i buoni film horror sono molto rari, forse conviene fare un ripasso dei vecchi capolavori del genere.
Allora accendiamo l’aria condizionata, prendiamo la vaschetta di gelato e guardiamoci un bell’horror.