Il Ministro Salvini ha chiesto, ordinato al suo ufficio di ridimensionare la carta d’identità indicando, al posto delle diciture “Genitore 1” e “Genitore 2”, mamma e papà.
Una scelta giustificabile in quanto con tali denominazioni vanno ad intaccare la dignità dei componenti della famiglia rendendoli simili a “robot 1” e “robot 2” quando un genitore è una persona che, a prescindere da inclinazioni sessuali e indicazioni culturali ha deciso di prendersi cura di un bambino.
Dicono di difendere la famiglia tradizionale da “attacchi gay” (” Salvini – dice la presidente delle famiglie arcobaleno, Marilena Grassadonia – continua ad essere lontano dalla realtà. In Italia ci sono tantissime famiglie con figli che hanno due mamme o due papà, riconosciute da sentenze di tribunale. E’ una realtà sociale che deve essere riconosciuta anche dalla realtà amministrativa e burocratica..”) quando questi ultimi desiderano poter conoscere questa benedizione di amore.
La famiglia gay esiste, Dio non fa discriminazioni.
Questo è quanto si trova nel Catechismo della Chiesa Cattolica:
« Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate; questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione.
Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione. ».
Inoltre il loro figlio può non essere direttamente generato da loro ma provenire da situazioni di difficoltà. In Italia circa 30.000 bambini si trovano in casa famiglia.
Le coppie anche dello stesso sesso possono aprire il cuore aiutando questi poveri ad avere una vita migliore in un paese moderno e civile lontano da stereotipi medievali.