“Sotto il sole, sotto il sole, di Riccione, di Riccione…” cantano i Thegiornalisti in una loro celebre canzone, tormentone dei primi mesi di quest’estate ormai quasi alla fine.
Un’estate fatta di mare, relax e sole, tanto sole, con un’unico scopo: la tanta agoniata abbronzatura, meglio nota anche come “tintarella”: nel passato vista come prerogativa di classi sociali deboli,oggi divenuta un vero e proprio sinonimo di benessere e di vita agiata, ricca di piaceri, viaggi e avventure.
Tanto che c’è chi si prepara con largo anticipo all’estate, chi con un’alimentazione adeguata chi con qualche “trucchetto”, come lampade o letti solari, e alla fine delle nostre vacanze spesso diventa un motivo di vanto, un qualcosa da sfoggiare con orgoglio.
Ma l’abbronzatura non è un gioco,nè un qualcosa che possiamo prendere alla leggera.
Questo perchè l’abbronzatura, contrariamente a quanto si può pensare, è una vera e propria risposta del nostro corpo quando viene esposto al sole: infatti la melanina, quel pigmento prodotto quando ci esponiamo ai raggi solari e “responsabile” del colorito più o meno scuro della nostra pelle, ci aiuta a proteggerci dalle radiazioni ultraviolette generate dal sole stesso.
Quindi sì è vero che essere abbronzati è salutare ed evita la depressione, ma da lì a dire che fa bene alla nostra salute è ciò che è più lontano dalla verità,perchè il pericolo è sempre dietro l’angolo, e in questo caso il principale si chiama “tumori cutanei”.
Tra questi il più noto è senza dubbio il melanoma, oltre ad essere il più più grave e il più pericoloso perché rispetto ad altri tumori cutanei può dar luogo con maggiore frequenza a metastasi. A questo vanno aggiunti anche i carconomi basocellulari e i carcinomi spinocellulari (così denominati in quanto colpiscono, rispettivamente, le cellule dello strato basale e dello strato spinoso dell’epidermide).
Altri effetti dannosi causati dall’abbronzatura,ed in particolare da un’eccessiva esposizione solare sono :
- invecchiamento precoce della pelle
- perdita progressiva dell’elasticità
- progressiva disidratazione
Pertanto, l’abbronzatura e l’esposizione al sole non sono un gioco e non fanno bene come si pensa.
Pertanto, vanno moderate, evitando l’esposizione nella fascia oraria tra le 11:00 e le 16:00, in cui l’intensità dei raggi UVB (i più pericolosi, perché responsabili delle ustioni e dell’invecchiamento della pelle, e perché aprono la strada ai melanomi) è massima.
Inoltre è importante proteggersi adeguatamente con creme solari, che vanno applicate almeno 15 minuti prima di esporsi al sole, e rinnovata ogni 2 ore (anche se si sta sotto l’ombrellone “all’ombra”,in quanto il riverbero sulla sabbia e sull’acqua, e della radiazione diffusa favoriscono l’esposizione ad almeno il 50% dei raggi UVB).
Inoltre scegliere la crema solare in base al proprio fototipo.
Quando non possiamo fare a meno dell’abbronzatura: la tanoressia
E’ risaputo che la maggior parte delle persone non possono fare a meno della “tintarella” e altrettanti tendono a sottovalutare i rischi che un’esposizione eccessiva al sole può portare.
Ma quello che in pochissimi forse sapranno, è che il sole può creare dipendenza, tanto quanto se non di più delle più note sostanze stupefacenti in commercio (cocaina, oppiacei…): una dipendenza che prende il nome di tanoressia.
Questo è dovuto al fatto che l’ esposizione cronica agli ultravioletti stimola nel nostro corpo il rilascio di β-endorfine, gli ormoni del benessere, ma al tempo stesso in grado di generare dipendenza, al pari degli oppiacei, e di conseguenza anche assuefazione ed astinenza.
Una vera e propria “fame di sole”, come si può intuire dall’origine del termine, combinazione dei termini termini tan (abbronzatura) e orexía, dal greco órexis (appetito).
Analogamente all’anoressia, dispercezione corporea che porta l’individuo che n’è affetto a non sentirsi mai abbastanza magro, la tanoressia porta la persona affetta a non sentirsi mai abbastanza abbronzata, e a cercare continuamente l’esposizione al sole, portando alle conseguenze già accennate precedentemente (tumori della pelle e tutto ciò che comporta un’eccessiva esposizione al sole),
Questo è legato spesso ad una sensazione di “ insicurezza del sé corporeo” che ci porta a vedere l’abbronzatura come un qualcosa in grado di aumentare la nostra autostima e a renderci di buonumore.
Esiste una cura? Sì
La tanoressia è considerata, come accennato in precedenza, come una vera e propria dipendenza, che ha la sua origine a livello nervoso, anche se il fattore scatenante è il sole; pertanto,oltre alla protezione solare, è l’utilizzo di alcuni farmaci, soprattutto gli antidepressivi e i farmaci serotoninergici in generale.
Inoltre è importante concentrarsi sugli aspetti psicologici,pertanto può essere utile consultare un psicoterapeuta che ci può aiutare a comprendere le cause psicologiche alla base della malattia e a prenderne consapevolezza.
Sì al sole, ma con moderazione!!!
SITOGRAFIA:
https://www.focus.it/scienza/salute
https://www.tantasalute.it/articolo/tanoressia