Se Elisabetta II può giustamente vantarsi di essere nel cuore del suo popolo e nella storia come il regno più lungo, ve ne sono altri che, invece non possono godere di questa fortuna ed anzi sono simbolo di terrore.
Uno in Inghilterra, nella stessa Royal Family della corrente sovrana, l’altro in Italia, paese che nel 1946 ha scelto la strada repubblicana anche a causa del carattere del capo di stato: il primo re di cui parliamo è Edward VIII fratello di Giorgio VI, zio di Elisabetta, attuale sovrana.
Foto d’archivio mostrano quanto il sovrano, salito al trono nel gennaio 1936, simpatizzasse per l’allora emergente partito nazista e che anzi avrebbe insegnato alle nipotine il saluto in voga in Germania.
L’Inghilterra entrò in guerra contro il nazismo ed avere un re contrario al proprio paese era pericoloso, soprattutto dopo l’idea di sposare una divorziata Wally Simpson; così fu giustamente costretto all’abdicazione, avvenuta nel dicembre di quell’anno, a favore del fratello minore Alberto, duca di York, divenuto re del Regno Unito col nome di Giorgio VI.
(Alla fine il matrimonio con la Simpson si celebrò comunque, nel 1937 il 3 giugno 1937 nel Castello di Candé a Monts in Francia con una cerimonia privata, alla quale non venne invitato nessun membro della famiglia reale)
In Italia fu re Vittorio Emanuele III: mentre il paese si trovò, nella ultima parte del conflitto, occupato dall’ex alleato tedesco e bombardato da Stati Uniti e Regno Unito, il sovrano lasciò il Quirinale mostrano un inutile codardia indegna di un re. Scappò a Gaeta senza ordini.
Anni dopo, un suo discendente, Vittorio Emanuele (sarebbe divenuto IV) commise un terribile omicidio, vantandosene poi in galera. Il figlio di questi, Emanuele Filiberto sembra quasi dimenticare la dimensione reale, attratto forse dalla regalità di un cognome compassato e di un ruolo ormai inesistente dato che l’Italia, a causa della mala politica sabauda, ha deciso di voltare pagina.