VIP per molti è l’acronimo di Very Important Person, ma per chi decide di entrare a far parte della VIP, associazione di clownterapia, il significato è viviamo in positivo.
La Vip Italia Onlus è presente in circa sessanta realtà a livello nazionale, compresa la Repubblica di San Marino; in Sardegna è a livello regionale e nasce nel 2004.
Chi decide di entrare far parte dell’associazione deve seguire un corso della durata di tre giorni, che darà una formazione base, che poi continuerà nel tempo.
I formatori sono a livello nazionale di modo che se chiunque dovesse spostarsi di regione, per qualsiasi motivo, può entrare in corsia senza dover rifare il corso, a patto che sia regolare con i servizi e le formazioni; dopo il corso base, infatti, continueranno ad esserci le formazioni, chiamate anche allenamenti, che vanno da due a quattro al mese a seconda della regione, ed è molto importante seguirle perché permetteranno di conoscere i propri compagni e creare con loro un affiatamento, ma soprattutto di crescere come clown e di acquisire sicurezza.
Il tutto è finalizzato ad andare in servizio in ospedale almeno due volte al mese con uno o più compagni, con gli abiti clown e il camice puliti, distinguibile, quest’ultimo, dalle maniche da una parte con le righe gialle e bianche e dall’altra verdi e bianche, il colletto rosso e il logo Vip sul taschino, in più la scritta viviamo in positivo e il nome clown sul retro.
Oltre al servizio in ospedale la Vip opera anche nei centri per anziani, nelle carceri e nelle missioni, in Italia e all’estero.
Le Vip hanno la filosofia di base del viviamo in positivo, ciò non significa che si mettono gli occhiali con le lenti rosa e non si vedono i problemi del mondo, ma si trae il meglio da ogni situazione; si cerca di essere realistici, positivi e propositivi anche nei dibattiti e negli scontri; ci si prende cura degli altri, non solo di chi è in ospedale ma anche di chi si ha intorno.
Il compito dei clown è di far dimenticare per qualche istante ciò che si sta vivendo, trasportando chi si ha davanti in un altro mondo attraverso il gioco. Il Viviamo in Positivo si esplica in altri sei valori riguardanti l’associazione: la formazione, il servizio, lo spirito clown, l’esempio, uniti per crescere e vivere insieme, il volontariato.
Oltre le formazioni e i servizi importanti sono le due assemblee annuali, una parte più tecnica ma essenziale, dove ci si incontra e confronta; ultimo appuntamento è la giornata del naso rosso, che tramite diverse attività sarà l’unico incontro annuale per raccogliere fondi, ripartiti nelle diverse iniziative dell’associazione.
Chi entra a far parte della Vip Italia o Vip Sardegna onlus deve essere motivato e certo di poter dedicare del tempo al volontariato, perché è un impegno che ha bisogno di presenza e dedizione, ma che darà tante soddisfazioni.
Sono entrata a far parte della Vip Sardegna nell’ottobre del 2017 e non credevo che la mia vita sarebbe cambiata così radicalmente. Già dal corso base ho capito che avrei dato qualcosa all’associazione ma altrettanto, se non di più, mi avrebbe restituito; benché farmi degli amici non fosse nel mio intento iniziale, subito ho respirato un’aria piena di amore e sentimento, e lì ho capito che avrei fatto di tutto per impegnarmi al massimo perché se ricevi amore altrettanto, se non il doppio, ne vuoi donare.
Fare volontariato in un ambiente familiare è altamente producente, e se l’impegno che si prende viene da una spinta forte che parte da dentro c’è tutta la voglia di continuare e, sommato al vivere all’interno dell’associazione, tiene accesa la fiamma che ha portato a voler fare qualcosa per gli altri.
Nell’ospedale dove presto servizio si entra in pediatria, ma il clown di corsia entra anche in altri reparti, occupandosi di tutti, non solo dei bambini; inoltre ci sono i servizi extra fatti in giorni particolari, tipo la distribuzione di giocattoli a natale e le uova di cioccolato a pasqua in reparti come oncologia, e le attività fatte al di fuori dell’ospedale.
Quando si mette il naso rosso bisogna ricordarsi di chi si è a livello di persona e cosa si può dare a livello clown e fondere il tutto, tenendo ben a mente che il rispetto è alla base di ogni situazione.
Si entra in una stanza e non si sa chi si avrà di fronte, perciò ci vuole tatto e allo stesso tempo bisogna capire come agire, ma questo si acquisisce con il tempo e con i servizi.
Chiunque può fare il clown, non servono grandi competenze, non saper fare niente è comunque un buon modo di esserlo, perché il compagno, visto che non si va mai in servizio da soli, sarà una spalla ideale che tirerà fuori il meglio anche da chi si sente inadeguato, bisogna solo avere una grande motivazione e la voglia di fare qualcosa per il prossimo.
In associazione ci sono diverse occasioni di incontro con clown dislocati in altre zone, nel mio caso la Sardegna, come i corsi specialistici, dove si danno gli strumenti, creando un ambiente adeguato, per crescere all’interno del gruppo; rispetto agli allenamenti mensili (nel mio caso due al mese per circa 3 ore ognuno), quelli specialistici durano due o tre giorni e si acquisiscono altre abilità come mimo, giocoleria, teatro e crescita personale.
Il volontario può decidere quanto rimanere in associazione e cosa offrire, ma credo che chiunque faccia qualcosa per gli altri si sentirà cambiato in qualche modo, gli rimarrà qualcosa dentro. Io spero di poter continuare ancora per lungo tempo, perché ho molto da offrire e da dare, come persona e come clown.
Per saperne di più
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