Dopo i risultati della consultazione online, la commissione europea ha intenzione di abolire l’ora legale. Tra le motivazioni principali della proposta ci sarebbero il risparmio energetico e la tutela della salute dei cittadini europei.
“Devo spostare le lancette un’ora avanti, quindi dormo di meno. Sposto le lancette un’ora indietro, posso dormire di più”. Per molti l’entrata in vigore dell‘ora legale si limita a questi due pensieri, e dopo qualche giorno utile ad abituarsi al cambiamento di orario non ci si fa più caso.
Eppure per 4,6 milioni di cittadini europei non è così. Tra il 14 Luglio e il 16 Agosto sul sito della Commissione Europea si è svolta una consultazione pubblica sull’argomento: più dell’ 80% dei partecipanti ha votato per l’abolizione dell’ora legale.
Cos’è l’ora legale?
L’ora legale è una artificio umano utilizzato per “sfruttare” le ore di luce durante il periodo estivo (tra marzo e ottobre), infatti è nota anche come orario estivo. Con ora solare invece ci si riferisce all’orario nel periodo invernale, che coincide con quello del meridiano di riferimento. Lo scopo principe dell’ora legale è il risparmio energetico: mettendo indietro le lancette è possibile sfruttare la totalità delle ore di luce utilizzando meno energia elettrica.
L’intuizione di Benjamin Franklin
Sino all’età industriale nessuno sentì la necessità dell’ora legale. La maggior parte della popolazione era costituita da contadini, che autonomamente si adattavano all’orario svegliandosi sempre in orari che gli permettessero il massimo sfruttamento delle ore di luce.
A teorizzare per primo l’ora legale fu l’eclettico scienziato e politico americano Benjamin Franklin (sì, quello sulle banconote da 100 dollari). Franklin fu un precursore in molti campi, compreso quello del risparmio energetico. Nel 1784 pubblicò nel Journal de Paris un saggio dal titolo “Un progetto economico per diminuire il costo della luce”, contenente proposte innovative e anche parecchio bizzarre. Il suo scopo era risparmiare sull’uso delle candele nelle prime industrie. Nei suoi piani non vi era di spostare le lancette, ma di costringere le persone ad alzarsi prima (tra le sue idee più famose si ricorda la sveglia con colpi di cannone).
La moderna ora legale
Più di un secolo dopo, nel 1895, l’entomologo neozelandese George V. Hudson, per spingere le persone ad alzarsi prima, propose in un suo lavoro di spostare avanti gli orologi di due ore. L’inglese William Willett, basandosi sul tale idea propone alla Camera dei Comuni lo spostamento di orario. Viene così istituito nel 1916 il British Summer Time: le lancette vengono spostate in avanti di un’ora. Siamo in periodo di guerra, presto molti Stati copiano la Gran Bretagna: il risparmio energetico in guerra è essenziale. Nel 2000 l’Unione Europea istituirà l’ora legale così come la conosciamo.
Critiche all’ora legale
I principali sostenitori dell’abolizione dell’ora legale sono i rappresentanti dei Paesi del Nord-Europa. Questi, essendo più vicini al Polo che all’Equatore hanno molte ore di luce in estate e il risparmio energetico è limitato, quasi assente. Al contrario, nei Paesi del Sud-Europa l’ora legale permette un discreto risparmio. In Italia si risparmiano quasi 600 milioni di kW/h nei mesi estivi, anche se negli ultimi anni a causa del grande uso di condizionatori e altri rimedi per il caldo il risparmio è diminuito.
Oltre al fattore spesa energetica, questi Paesi sostengono anche la tesi che il cambiamento d’orario porti ad uno stato di stress (circa 5 giorni) che si ripercuoterebbe sulla salute pubblica. Non tutti gli studi effettuati in tal senso sono però d’accordo. A quelli che mostrano come gli accessi in ospedali aumentino in corrispondenza del cambiamento di orario, si affiancano altri che smentiscono la correlazione tra le due cose. La questione salute dunque resta piuttosto controversa.
La Commissione è pronta ad avanzare la proposta al Parlamento Europeo, a cui si chiederà di abolire l’ora legale o di permettere comunque ai singoli Stati di decidere se proseguire autonomamente.