Oggi ricorre il ventesimo anniversario della morte di Lucio Battisti, uno dei cantanti italiani più amati di sempre.
Chi non ha mai cantato “Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi…” al ritmo di una chitarra su un prato o in spiaggia? Le sue canzoni hanno incantato grandi e piccini di 3 generazioni, hanno fatto piangere, hanno fatto baciare, hanno creato “emozioni” come dice il titolo di un suo pezzo.
Cantante-poeta sempre sostenuto da milioni di Fans, ma in realtà non amante del divismo, affermava: “Un artista non può camminare dietro il suo pubblico, un artista deve camminare davanti”. Definibile il più importante innovatore della popular music italiana, ha saputo portare le sue canzoni a toccare territori inesplorati anche con l’utilizzo di sola musica. Le sue canzoni non si possono considerare commerciali, anche se moltissimi critici le inseriscono ancora oggi in questo campo, in quanto non ha mai ripetuto l’identico come molti artisti. Non è mai stato un artista disimpegnato, anzi!
In uno dei suoi pezzi più celebri, pezzo che segnò il suo distacco da Mogol nel 1982, cantava: “Scrivi il tuo nome/ su qualcosa che vale,/ mostra a te stesso/ che non sei un vegetale;/ e per provare/ che si può cambiare/ sposta il confine/ di ciò che è normale”
Lo stesso presidente Mattarella ha scritto in una lettera che ha inviato alla signora Grazia Letizia Veronesi, vedova di Lucio Battisti:
“Fin dagli esordi impresse un impulso innovativo al linguaggio musicale del nostro Paese, sperimentando sonorità suggestive e stili assai diversi. Il suo straordinario talento, insieme alla costante e rigorosa ricerca di evoluzioni espressive, lo hanno consacrato come un punto di riferimento nel panorama musicale italiano, superando, nonostante la sua natura schiva e riservata, i confini nazionali”.
Con queste parole ha voluto sottolineare nel suo scritto di commemorazione l’importanza dell’artista per l’Italia e per l’Europa intera e, soprattutto, quanto un artista del genere manchi nel nostro panorama musicale.
Anche Rai 1 ha voluto ricordare il grande compositore e ieri sera ha dedicato l’intera puntata del programma Techetechetè, intermezzo che va in onda dopo il TG1, al grande Lucio.
Lo share in quel momento è salito al 24,6% incollando davanti alla TV milioni di telespettatori, malinconici nel sentire la voce calda di quel ragazzo che troppo brevemente ha pizzicato le corde della sua amata chitarra, lasciandoci all’età di 55 anni.
Ciao Lucio. Brilla sempre nel sole che cantavi nella tua canzone, suonerai sempre nelle casse acustiche dei nostri strumenti.
9 Settembre 1998 / 9 settembre 2018