“Via del Campo c’è una graziosa gli occhi grandi color di foglia tutta notte sta sulla soglia vende a tutti la stessa rosa. Via del Campo c’è una bambina con le labbra color rugiada gli occhi grigi come la strada nascon fiori dove cammina”
Così cantò De Andrè nel 1967 su una via nei pressi del Porto di Genova; oggi, invece, questo spazio sembra costituire un mercato arabo, una Medina genovese per la presenza nella strada di un elevato numero di negozi ed attività commerciali di arabi, in particolare del nord Africa e Medio Oriente.
Uno spazio che sembra tuttavia caduto anche in un triste degrado e lasciato a se stesso, pieno anche di giovani ai quali, speriamo, venga lasciata una città migliore e più sicura.
La povertà deludente può invece nascondere angoli unici come la Taverna di Colombo, su Vico della Scienza.
Piccolo ambiente familiare e naturale, lontano decisamente dall’idea di ristoranti decantati dalla moda di Cracco e Canavacciuolo. In questo ambiente la musica blues lascia un atmosfera di lenta malinconia. I suoi servizi sono spartani, essenziali come l’arredamento.
Panche ricoperte di tessuto e ampi tavoli,tutto nella comodità.
Un locale dove si avverte l’identità marinara della città dove nacque, nel 1451, l’Ammiraglio del Mare Oceano Cristobal Colon..ops, Cristoforo Colombo, che con il suo viaggio verso le Americhe ha aperto il trionfo della città ligure.
Come in molte città anche a Genova ci sono zone in cui vivono molti extracomunitari ma devo dire che da genovese, e frequentatrice dei vicoli, non penso che sia una città poco sicura e nemmeno triste. Al massimo c’è da fare un po’ di attenzione come in qualsiasi parte del mondo.
Come in molte città anche a Genova ci sono zone in cui vivono molti extracomunitari ma devo dire che da genovese, e frequentatrice dei vicoli, non penso che sia una città poco sicura e nemmeno triste. Al massimo c’è da fare un po’ di attenzione come in qualsiasi parte del mondo.