In Russia molti adorano Putin al punto che la sua effige è divenuta un elegante souvenir patriottico e marchio da esportare: non è lui, tuttavia, il vero eroe russo.
San Pietroburgo, capitale della Russia fino a Lenin: il Palazzo d’Inverno è dal 1764 sede di uno dei più importanti musei al mondo, il Museo Statale Hermitage il cui direttore è, dal 1992, il Professor Michail Borisovič Piotrovskij.
La sua famiglia è la vera dinastia della russia moderna: infatti già suo padre Boris fu direttore dello stesso museo. Da giovane, Boris fu anche internato nei gulag come nemico della nazione in epoca stalinista. A lui si devono importanti contributi nella ricerca sulla cultura sciita nel Caucaso.
Essendo stato direttore durante la Guerra Fredda tra Stati Uniti e URSS, il turismo fu pressochè inesistente ed i fondi per il museo furono esigui.
Alla sua morte, avvenuta all’età di 82 anni per un’ emorragia cerebrale, lo stato nominò suo successore il figlio, per cercare una ventata d’aria fresca per mano di un esperto.
Nel 1989, il Muro di Berlino crollò e con esso l’Unione Sovietica.
L’ Hermitage potè così aprirsi al mondo anche in sedi fuori dalla Russia (Regno Unito, Olanda, Italia, USA) creando, nel nome dell’arte, legami particolarmente importanti con altre strutture museali.
Nel 2017 l’Isis ha avuto il coraggio diabolico di attaccare un area archeologica, quella di Palmira (Siria) ed il cuore imperiale del vecchio studioso russo lo ha spinto ad occuparsi di questo importante tesoro di pace e civiltà.
Se cercate un eroe russo, non andate al Cremlino ma tra le carte burocratiche sulla scrivania dello Zar Alessandro III. All’ inizio del 900 il suo ufficio era il consiglio di stato ma ancora oggi, grazie a lui è simbolo del vero potere russo.