Un viaggio attraverso la Città Eterna nascosta, quella parte di città che raramente troverete sulle guide turistiche, ma che vi lascerà lo stesso col fiato sospeso!
Quante volte nella vita abbiamo detto “Mi piacerebbe visitare la Città Eterna” oppure, per chi è di casa, “Conosco Roma come le mie tasche!”
La capitale d’Italia è una delle mete più gettonate dai turisti stranieri e non. Città d’arte, di storia, di cultura, di eventi. Una città incantevole, un museo a cielo aperto con i suoi vicoli sampietrinati, i suoi panorami e belvedere, i suoi monumenti marmorei.
Ma siamo sicuri di conoscerla fino in fondo? Di aver visitato ogni sua strada, ogni suo quartiere caratteristico?
In questo viaggio, percorreremo strade romane che ci porteranno in luoghi nascosti, quartieri segreti e intimi della città, lontani dal caos turistico e che persino non tutti i cittadini romani conoscono.
Quartiere Coppedé. Un quartiere dentro al quartiere.
Un incantevole complesso di edifici e palazzine che merita di essere visitato è senza dubbio il quartiere Coppedé, chiamato così dall’architetto che lo ha progettato e realizzato nei primi anni del 1900: Gino Coppedé.
Considerato “quartiere dentro al quartiere”, quello Coppedé è segreto anche a molti romani, ed è situato nel quartiere Trieste.
A dare il benvenuto è un enorme lampadario in ferro battuto posto all’ingresso, ed entrando a Coppedé i visitatori saranno rapiti dai mille dettagli e architetture in stile medievale, liberty, barocchi, con richiami addirittura risalenti all’Antica Grecia.
Per la sua particolare architettura, il quartiere romano è stato ambientazione di molti film con registi quali Dario Argento, Francesco Barilli e Carlo Vanzina.
Giardino degli Aranci, una meravigliosa terrazza sul Cupolone.
Probabilmente tra gli angoli di Roma più nascosti e più noti, troviamo il Giardino degli Aranci, una romantica terrazza che si affaccia sulla Cupola di San Pietro.
Il nome si deve ai tanti aranci che lo popolano e pochi lo conoscono come Parco Savello.
Mozza il fiato al tramonto, nelle sere d’estate o d’autunno, quando gli alberi sottostanti, sul Lungotevere, si tingono dei colori caldi della Città Eterna. Il Giardino è situato proprio sul colle Aventino, sopra il Circo Massimo, per intenderci, ed è stato da poco incluso nella lista dei luoghi dove è possibile celebrare matrimoni con rito civile!
Un incantevole parco, insomma, dove passeggiare nel silenzio, lontano dai rumori della città, ma rimanendo nel cuore pulsante dell’Urbis.
Una piccola nota poi va dedicata al portone del Priorato di Malta, poco più avanti, dalla cui serratura si può ammirare il Cupolone in tutta la sua maestosità!
La Casina delle Civette, un gioiellino sulla trafficata Nomentana.
Ideata nel 1840 da Giuseppe Jappelli su commissione del principe Alessandro Torlonia, la Casina delle Civette si presentava come un manufatto rustico con paramenti esterni a bugne di tufo ed interno dipinto a tempera ad imitazione di rocce e tavolati di legno.
Situata a Villa Torlonia, sulla Nomentana, è ora un caratteristico museo da visitare in una tiepida domenica di primavera.
La Casina delle Civette è il frutto di una serie di trasformazioni e aggiunte apportate alla ottocentesca Capanna Svizzera che, collocata ai bordi del parco e nascosta da una collinetta artificiale, costituiva in origine un luogo di evasione rispetto all’ufficialità della residenza principale.
Gli spazi interni, disposti su due livelli, sono tutti particolarmente curati nelle opere di finitura; decorazioni pittoriche, stucchi, mosaici, maioliche policrome, legni intarsiati, ferri battuti, stoffe parietali, sculture in marmo mostrano la particolare attenzione del principe per il comfort abitativo.
Magia del Cupolone.
Esiste una strada, a Roma, dove si verifica un curioso effetto ottico sulla Cupola di San Pietro.
Parliamo di Via Piccolomini, alle spalle dell’Aurelia Antica. Nonostante sia una banalissima strada con vista a cinque stelle su San Pietro, è la magia che vi risiede a lasciar sempre tutti a bocca aperta. Partendo dal fondo della strada, si potrà osservare, man mano che avanziamo verso la Cupola, come quest’ultima si rimpicciolirà a ogni metro che facciamo!
Il divertente gioco di prospettiva infatti ci farà sembrare la Cupola grande se stiamo lontani, e più piccola se la vediamo da vicino.
Il trucco? Spiacente, i migliori maghi non svelano i propri segreti!
Rione Monti, una galleria a cielo aperto
Il primo rione di Roma è uno dei luoghi più pittoreschi della città, situato tra i Fori Imperiali e la Basilica di Santa Maria Maggiore, con la sua principale arteria turistica Colosseo.
Caratterizzato da un continuo sbocciare di enoteche, gallerie e locali che ogni anno attirano chiunque voglia vivere la vera Roma, come quei bei film in bianco e nero, quando Cinecittà primeggiava con Hollywood.
Il Rione Monti vi concederà una passeggiata senza tempo e, per i più appassionati di calcio, immancabile una visita al murales dell’imperatore di Roma più recente, nel vicolo del Pozzuolo, all’angolo di Via della Madonna de Monti.
In questo rione si può trovare anche Via Panisperna, dove era ubicato il Regio Istituto di Fisica dell’Università di Roma, in cui studiava Enrico Fermi e altri fisici italiani a cui si deve la scoperta delle proprietà dei neutroni lenti, dando l’avvio alla realizzazione del primo reattore nucleare.
Un orologio ad acqua a due passi da Piazza del Popolo.
Proprio sulla famosa piazza si affaccia la famosissima terrazza del Pincio. Romantica, mozzafiato, con la vista sul Cupolone e una delle arterie principali di Roma, via del Corso.
Ben pochi però sanno che all’interno del polmone verde Villa Borghese, c’è un curioso orologio azionato ad acqua. È l’unico modello di idrocronometro collocato all’interno di un giardino pubblico in Italia e si trova nel viale dell’Orologio del Pincio a Roma; è stato presentato addirittura all’Esposizione universale di Parigi.
Fu costruito nel 1873 e conta quattro quadranti. Il suo ingegnoso funzionamento è garantito dal getto d’acqua sottostante che mette in moto il pendolo caricando sia il movimento che la suoneria mediante il riempimento di due bacinelle.
Gioacchino Ersoch si curò dell’ambientazione, inserendo l’orologio in una piccola torre situata in un isolotto al centro del laghetto che si può ammirare tutt’ora, con decorazioni di legno in uno stile che rievoca la foresta.
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