La pizza, insieme alla pasta, è uno degli alimenti più amati dagli italiani.

Le origini della pizza risalgono probabilmente a prima dell’anno 1.000 D.C; in epoca classica venivano già cucinati alcuni impasti conditi, come ad esempio la cosiddetta placenta.  Alimento tipico italiano, la pizza affonda le proprie radici nella regione Campania; ciononostante, è ormai ben presente nella maggior parte dei territori esteri economicamente sviluppati (soprattutto in USA), dove costituisce parte integrante della gastronomia locale.

 

La pizza non è un piatto da evitare: perché?

La maggior parte delle persone pensa che la pizza sia un cibo da evitare. In realtà, essa costituisce un piatto sano ed equilibrato che non rientra né nella categoria dei primi piatti, né in quella dei piatti unici; ciò è dovuto non tanto all’apporto energetico dell’alimento in sé (in quanto è ricca di carboidrati complessi e lipidi, che rilasciano energia più lentamente rispetto agli zuccheri semplici) bensì alla ripartizione nutrizionale che lo caratterizza.

Una pizza margherita, ad esempio, contiene un apporto di calorie poco superiore ad un piatto di pasta ben condito e, se ben bilanciata insieme agli altri pasti giornalieri, non rappresenta di certo un pericolo anche per chi deve controllare la linea!

pizza-2119633_960_720-960x720 La pizza è davvero un piatto da evitare? Sfatiamo un mito

 

Le proprietà degli ingredienti principali:

1) La mozzarella è un formaggio fresco, fonte di proteine e di calcio.

2) L’olio di oliva (conosciuto anche come olio evo) contiene grassi mono insaturi -che vengono definiti “buoni”- e la vitamina E.

3) Il pomodoro fornisce, infine, al nostro organismo vitamine ed antiossidanti.

4) I glucidi della pizza sono prevalentemente di tipo complesso e sono costituiti dall’amido della farina.

Oggi esistono molte qualità di pizza “dietetica”

dove, per dietetico, si intende un alimento che soddisfa alcune necessità specifiche come: l’assenza di glutine, l’assenza di lattosio, il maggior contenuto di fibre, il minor apporto calorico, l’assenza di lievito di birra, il maggior valore biologico delle proteine, l’utilizzo di farine alternative.

 

 

Fonte: https://www.my-personaltrainer.it/

Milena Vittucci

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