Nella penisola italiana, sta impazzando un nuovo tipo di passatempo. Definite “Rage Room”, queste stanze della rabbia, cambiano le regole dell’entertaiment, fungendo da vero e proprio antistress.
Per ogni minuto che passiamo in preda alla rabbia, perdiamo sessanta secondi di felicità. Cosi William Somerset Maugham definiva già tempo fa, uno dei sentimenti più comuni dell’essere umano. Sfogare la propria ira, nell’età contemporanea è stato fonte di dibattiti e questioni morali. In un mondo sempre più affollato e competitivo, le cause per essere inquieti, a ragione o torto, si amplificano. Quotidianamente si è soggetti a forti fonti di stress. I ritmi basati sulla velocità e l’efficienza, di quest’epoca non facilitano la questione.
Ed è proprio per questo, che nel 2008, in Giappone, nella città di Tokyo sono emerse le “Rage Room”. Inizialmente dedicate agli imprenditori, investiti dalla grane crisi economica, hanno poi raccolto sempre più persone, diventando la principale rampa di sfogo in tutta la nazione Asiatica.
Ad oggi, dopo esser passate anche per gli Stati Uniti, le stanze della rabbia, sono arrivate in Italia. In realtà nel Bel Paese, l’esperimento fú avviato nel 2013 a Forlì. Nell’articolo “La camera della rabbia vuol diventare franchising” (Fonte: Corriere Romagna- 03/03/2016) il romagnolo Christian Castagnoli è stato il primo a portare nel nostro paese, questa idea, dichiarando come agli inizi l’iniziativa era passata in sordina. Ma si sà, la voglia di sfogarsi non passa mai di moda. Ad oggi in Italia, questi sfogatoi si possono trovare a Milano (Anger Games) e Roma (Time Out- Anger Room), per citare le città principali.
Destroying the place
Il funzionamento è semplice. Si hanno a disposizione dai 15 ai 30 minuti, e con trentacinque euro puoi devastare tutto quello che vi è all’interno della stanza. L’oggettistica prevede che si distrugga dai piatti ai bicchieri, fino a televisori, quadri e lettori dvd. Tutto materiale che i gestori recuperano nei mercatini dell’usato o da chi sgombra cantine.
Un efficace antistress stando alle testimonianze di chi già ha provato, armato di spranga, mazza da baseball, piede di porco, con la precisa volontà di trarre il massimo grado di soddisfazione.
Dunque, niente regole ma solo norme di sicurezza. D’altronde le rage room, sono state create apposta per sfogarsi evitando di fare e del farsi del male. All’ingresso di queste, gli addetti ai lavori, forniscono un casco integrale, scarpe antinfortunistiche, ginocchiere e parastinchi. In alcuni casi per rinforzare il clima, e dare un’atmosfera ancora più coinvolgente, si può chiedere una playlist personalizzata, con la musica preferita. Da sottolineare come ogni giorno, siano in aumento le prenotazioni, per esprimersi in questa forma di libertà controllata.
Effetti e pericoli
Sfogare la rabbia in questo modo ci fa sentire meglio? Nell’immediato si, perché si percepisce una sensazione di sollievo e si scarica la tensione. Ma il rischio è che questa possa tornare, in modo più profondo. In alcuni casi, gli psicologi avvertono, che si possa arrivare ad una dipendenza distruttiva. La violenza genera violenza e anche la rabbia. Impulso che la mente umana controlla con fatica. Sottolineano come essere perennemente aggressivo, genera un circolo vizioso con il rischio di trasformare il soggetto in una persona ancora più violenta.
Buddha sosteneva che:
trattenere la rabbia è come trattenere un carbone ardente con l’intento di gettarlo a qualcun altro; sei tu quello che si scotta.
Non sempre spaccare tutto è la soluzione.