Con Prendiluna, Stefano Benni ci affida una lettura vivace e veritiera del mondo quotidiano, da lasciarci quasi senza parole.
Una notte in una casa nel bosco, un gatto fantasma affida a Prendiluna, una vecchia maestra in pensione, una missione da cui dipendono le sorti dell’umanità. A partire da questo momento non si saprà mai dove realmente si sia, se in un mondo onirico e farsesco, o più semplicemente nella crudele realtà nei nostri tempi.
Si incontrano personaggi magici, comici e crudeli durante la lettura di questa fantascentifica narrazione. Dolcino l’Eretico e Michelangelo l’Arcangelo, forse creature celesti o forse due matti scappati da una clinica, che vogliono punire Dio per il dolore che dà al mondo. Chiomadoro e la setta degli Annibaliani, con i loro orribili segreti e il loro disegno di potere.
Conosceremo Aiace l’odiatore cibernetico e lo scienziato Cervo Lucano che insegna agli insetti come ereditare la terra. Ci sarà anche un po di spazio per il sentimentalismo, grazie alla figura del fantasma della dolce Margherita, amore di Dolcino uccisa dalla setta di Chiomadoro.
Gli uomini hanno sempre cercato il confine tra il Bene e il Male, senza accorgersi che ci abitavano.
Si viaggerà attraverso il triste rettilario del mondo televisivo, e la gioia dei bambini che sanno ancora giocare con il Pallone Invisibile, periferie desolate e tunnel dove si nascondono i dannati della società.
Verranno presentati i Diecimici, simpatici felini dai comportamenti umani, bizzarri nel loro essere, forse degli eroi. Ma la cosa più importante è che non si saprà mai fino alla fine se questo sia un sogno o realtà.
La verità è un fiato nel buio. Bisogna avere la pazienza di ascoltare, poco alla volta distingui le parole e lei appare. E quando la verità alza la voce e urla troppo forte, allora qualcuno si chiude le orecchie oppure spara per farle tacere.
Una trama semplice e lineare, di una favola surreale. Le situazioni e i personaggi, raccontano dunque una satira pungente, seppur divertente e divertita, del nostro mondo e il nostro quotidiano, mettendone a nudo eccessi, mali, superficialità, ipocrisia e vanità.
Siamo lupi nella tagliola, che continuano a correre.
Si potrebbe tranquillamente definire come un tendone da circo in cui la meraviglia diventa orrore. E’ come ammirare un trapezista che durante le sue acrobazie, all’improvviso afferra una persona del pubblico presente. I trapezi si trasformano in coltelli e l’acrobata inizia a fare a pezzi il corpo del malcapitato. Ecco questo è un po’ il susseguirsi di questa trama. Si passa, senza nemmeno accorgersene, dallo stupore all’orrore, sobbalzando.
Un continuo di sketch, scollegati tra di loro, che disorientano chi legge.
Stefano Benni ci impegna dunque, a ritrovare una normalità, con un setaccio capace di distinguere la realtà dal delirio. Ci si chiederà dov’è iniziata l’allucinazione, e da che punto della storia i personaggi iniziato a sognare. Ovviamente la risposta verrà data ad ogni singolo lettore, secondo la coscienza presa durante questo assurdo viaggio.
Siamo sempre un po’ più liberi di quello che pensiamo.
E se alla fine di tutto ciò ci accorgessimo che per capire davvero la vita è necessario guardarla attraverso la lente della follia?
Titolo: Prendiluna
Casa Editrice: Feltrinelli
Anno: 2017
Genere: Narrativa
Collana: I Narratori
Pagine: 224
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