Il 31 ottobre è ormai una festa commerciale, Halloween, prodotta dagli americani per poter vendere zucche e merchandise di streghe, fantasmi, morte in genere.
Ormai sembra che ci siamo dimenticati il vero significato che il nome porta in sè; Halloween infatti, non è propriamente una festa “stelle e strisce” ma bensì scozzese con il nome di All Hallows’ Eve ovvero Vigilia di Ognisanti (31 ottobre).
Una festa in cui si ricordano gli “Spirit Sacri” ovvero i santi, coloro che intercedono per noi davanti a Dio. Non c’entrano nulla le storie di zombie e maledizioni che riempiono la tv ed i libri in questo periodo dell’anno.
Questo nome compare anche nella più antica chiesa di Londra, nella City, fondata nel 675 d.C e danneggiata dal bombardamento nazista.
Non pare giusto ridimensionare un giorno d’importante significato religioso ad una serie di false leggende utili solo a far soldi o peggio lodare pratiche maledette della stregoneria.
Un modo sublime per rendere omaggio a questa festa è quella di visitare qualche chiesa, soprattutto quelle che conservano reliquie più che accendere qualche candela nel ricordo di un certo Jack o Lantern.
Un fabbro astuto, avaro e ubriacone, che una sera al pub incontrò il diavolo e in seguito venne condannato dall’inferno a peregrinare per il mondo con una zucca, di notte.
Il diavolo non deve meritarsi una celebrazione, quando invece tale onore spetta a coloro che abbiamo amato (i morti) e ci protegge (santi).
O a Pontremoli per conoscere il più antico modo (forse) per commemorare eroi e defunti, le statue che risalgono al III millennio a.C. O come il papa che, seguendo tradizione, prega davanti alle persone che lo hanno preceduto.