I videoclip musicali, negli ultimi anni, sono diventati sempre più importanti, vengono realizzati con più cura, e concepiti come dei piccoli film. La pioggia è uno degli elementi più utilizzati.
In questo articolo illustreremo in senso cronologico, i videoclip musicali più iconici che ruotano attorno all’uso della pioggia e, come questa, renda ancora più sensuale la canzone (e anche i protagonisti). Vediamo, quindi, “come la pioggia ti fa sexy”.
Partiamo da un preambolo sulla simbologia della pioggia, e dell’acqua in generale.
Nel mondo esoterico, l’acqua è simbolo di richiamo alla brama, all’istinto, all’impulso. Il suo uso, quindi, esplicita un messaggio nascosto, che si muove tra l’animalità e l’irrazionalità dell’animo umano.
La pioggia, dunque, usata in modo opportuno all’interno di un videoclip, contribuisce non solo a creare un’atmosfera sensuale e carica di energia, ma anche a veicolare un senso di irrazionalità e conturbanza.
Vediamo quali sono i videoclip in cui la pioggia ha reso sexy i suoi protagonisti.
“Cry me a river” di Justin Timberlake – anno 2002
Videoclip datato 2002, con protagonista il bellissimo e giovanissimo Justin Timberlake. Tutto il videoclip è percorso dal tema dell’acqua, sottoforma di pioggia e doccia.
La canzone, già sensuale ed erotica grazie alla voce sottile ed acerba di Timberlake, risulta migliorata dall’uso della pioggia.
Infatti, crea ancora più tensione non solo visiva, ma anche emotiva, trasmettendo un senso di turbamento e desiderio carnale senza che questo si realizzi.
Ovviamente risulta ancora più sexy il giovane Justin che, imberbe e acerbo rispetto all’artista che è oggi, nel videoclip acquista un certo spessore, non tanto estetico, quanto espressivo. Un giovane uomo che brama e (in)segue in ogni passo la sua preda.
“Behind these hazel eyes” di Kelly Clarkson – anno 2005
Forse non molti conosceranno questa canzone, e il rispettivo videoclip, di Kelly Clarkson.
Il videoclip del 2005, si focalizza sulla preparazione di un matrimonio, con conseguente abbandono dell’altare da parte della Clarkson.
La pioggia viene anticipata dal vento e dai lampi, per poi esplodere nel secondo ritornello, quando la Clarkson scappa dopo aver scoperto il tradimento.
La pioggia, quindi, risponde e veicola l’esplosione di dolore e irrazionalità della protagonista. La potenza di tutto il videoclip, infatti, si svela proprio a questo punto, nell’unione del testo che si intreccia con l’estetica della Clarkson, con l’abito bianco fradicio, sporco e il trucco sbavato.
Tutto il sentimento e il significato passano, così, attraverso l’aspetto della cantante, che ne esce distrutta, ma carica di una sensualità davvero rara.
“Umbrella” di Rihanna – anno 2007
Questo videoclip ha consacrato nell’Olimpo della musica Rihanna. Testo, musica e video si collocano perfettamente in quello che è il mood della musica pop americana.
Da come suggerisce anche il titolo, l’acqua e la pioggia sono i cardini centrali. Qui, tuttavia, la pioggia pare non essere concepita come espediente per valorizzare e dare profondità al videoclip, quanto per valorizzare la stessa Rihanna.
Infatti tra pioggia di brillantini e giochi acquatici, la giovane cantante di Barbados si fa conoscere non solo per le notevoli doti canore, ma anche per una fisicità e un’ abilità nel ballo davvero notevoli.
In questo caso, quindi, la pioggia è la tela su cui si esprime alla massima potenza tutta la bravura e la sensualità intrinseca della cantante, che ne esce vincente.
“Beautiful liar” Beyoncè feat. Shakira – anno 2007
Che combo per un videoclip da urlo! Beyoncè e Shakira, da due cantanti e sex symbol del loro calibro non ci si poteva aspettare niente di meno.
Qui, la pioggia esalta sia la sensualità della melodia arabeggiante sia la carica erotica del balletto portato avanti dalle due cantanti.
Furbamente, il regista, ha virato anche per un cambio look, rispetto a tutto il resto del video, per creare una specie di sinergia. Infatti, per le scena girate sotto la pioggia, entrambe risultano quasi completamente vestite (escludendo i pochi scolli).
La loro sensualità, prescindendo dall’abito, si esprime a partire dal movimento naturale dei loro corpi, che sono enfatizzati dalla pioggia, e dalla resa animalesca che riporta a una primordialità terrena ed erotica.
“Animals” dei Maroon 5 – anno 2014
Con questo videoclip Adam Levine, frontman dei Maroon 5, conferma pienamente tutta la sua sensualità.
La tematica e il senso in cui, in generale, è sviluppata la “storia” pare ispirarsi ql videoclip “Cry me a river”. Differentemente, però, la pioggia non contribuisce a rendere più sexy Adam, quanto a enfatizzare il velo di bramosia e oscuro desiderio.
Con gli occhiali, il cappuccio e la pioggia su di lui, il personaggio acquista una carica erotica mista a inquietudine, che esplode poi nelle scene successive.
In questo caso, quindi, la pioggia è anticipatrice di quello che avverrà da li a poco. Interessante poi, il parallelismo tra la pioggia sul cantante e il bagno di sangue seguente, che rende tangibile l’istinto erotico su cui gioca tutto il video.
Menzione speciale per “Se piovesse il tuo nome” di Elisa – anno 2018
Una menzione speciale e tutta italiana deve andare a questo videoclip di Elisa. Tutto il video, infatti, è percorso dal fil rouge della pioggia, in piena continuità con quello che è il titolo del singolo.
Leggendo i vari pareri, e tralasciando qualsiasi commento sul testo, in una considerazione squisitamente estetica, si evince come Elisa ne esca prepotentemente valorizzata.
Infatti, dagli inizi fino a qualche anno fa, Elisa nei suoi videoclip non si è mai distinta per sensualità o bellezza (in senso condiviso). Invece, in questo caso, sboccia finalmente tutta la sensualità matura, misurata e inaspettata di Elisa come donna.
Questo, tra i puristi, potrebbe essere valutato come un’omologazione. Con questa trasformazione, Elisa conferma la sua bravura come cantante e si stacca dall’immagine che ha sempre dati di sè.
Avete altri video da segnalare?
Deborah Pellicola