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Musicoterapia: l’intelligenza musicale

L’intelligenza musicale ce l’abbiamo tutti e prescinde dallo studiare musica. Ma che cosa è? Quali sono le sue caratteristiche?

Secondo lo psicologo statunitense Howard Gardner, ognuno di noi ha otto tipi di intelligenze:

Dopo un viaggio nell’intelligenza emotiva, ci stiamo addentrando nella musicoterapia e oggi, nella nostra seconda tappa, affronteremo l’intelligenza musicale.

Ogni essere umano, come detto, possiede diversi tipi d’intelligenza anche se, generalmente,  tendiamo a sviluppare quella linguistica e logico-matematica.

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L’intelligenza musicale consiste nel riconoscere le forme musicali,  nell’essere sensibili al tono, al ritmo e al timbro. Chi sviluppa maggiormente questo tipo d’intelligenza, ha un’abilità per la musica, ed è portato a sentire le varie sfumature delle melodie e a riconoscere più suoni alla volta, anche in un contesto rumoroso.

L’intelligenza musicale si manifesta così:

L’intelligenza musicale è una delle prime che si forma, è presente già nei primi mesi di vita, e non dipende da studi particolari, o attitudini. Inoltre, pare che questo  tipo di intelligenza sia legato a quella logico-matematica e alle abilità del pensiero creativo.

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Il mito dell’effetto Mozart

Secondo questo “studio” svoltosi nel 1993 presso l’Università della California Irvine, ascoltare musica in ambienti rilassati migliorerebbe l’intelligenza dei bambini.

Ad alcuni studenti è stata fatta ascoltare una sonata di Mozart per quindici minuti, dopodiché si sono sottoposti ad una prova di ragionamento spaziale; i risultati di questi ragazzi sarebbero stati migliori rispetto a quelli di chi non aveva ascoltato Mozart.

I sostenitori

Secondo questi ultimi, la musica di Mozart sarebbe composta da un insieme speciale di melodia, ritmo, tono e frequenza musicale che andrebbero a stimolare una particolare area del cervello. Da qui la credenza che ascoltare questa musica, incrementerebbe l’intelligenza dei bambini.

I detrattori

Chi invece non sostiene questa teoria, ha posto il seguente dubbio: i migliori risultati sono stati ottenuti grazie alla musica di Mozart, o grazie al fatto che i ragazzi erano stati in un ambiente rilassato?

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Ad oggi non ci sono prove dei benefici effettivi della musica di Mozart, mentre è possibile affermare che ascoltare musica sia un grande beneficio per il cervello umano: le vie che si attivano ascoltandola, sono le stesse del ragionamento e si utilizzano abilità come memoria, coordinamento e attenzione.

La musica è un potente alleato, un linguaggio universale che attraverso i secoli ha unito popoli, allietato feste reali che si sono dimostrate fondamentali per la storia e creato aggregazioni come Woodstock.

Nelle prossime settimane vedremo come la musicoterapia viene utilizzata in specifici disturbi.

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