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Recensione AHS 8×10: Coco, Mallory e un Anticristo debole

Coco e Mallory, pochi colpi di scena e un finale che lascia l’amaro in bocca: l’Anticristo si rivela un debole agnello, ed è subito compassione.

Siamo giunti al grande finale di questa 8° stagione di AHS. Tutti i nodi, finalmente, sono stati sciolti. Ma è stata davvero stupefacente come prometteva? Il cross-over tra Coven e Murder House è stato quello che ci aspettavamo? In quest’ultimo articolo dedicato alla serie cercheremo di venirne a capo.

Alla fine, l’inizio di tutto!

Quest’ultima puntata si è aperta con Mirtle che “incontra”, nei loro studi, i due informatici a cui si era rivolto Langdon.

Come avevo anticipato nello scorso articolo, rilevante è stato il ruolo ricoperto dal padre di Coco alla tavola “rotonda”.

Infatti, Mirtle, capendo l’importanza e la funzionalità strategica degli Avamposti, obbliga i due a concedere al padre di Coco, i quattro posti che avrebbe richiesto per la salvezza della sua famiglia.

Segue l’incantesimo che agisce sull’identità di Coco e Mallory. Infatti, come detto nella recensione del settimo episodio, Coco avrebbe dovuto per forza avere un ruolo centrale, altrimenti non si sarebbe spiegata la sua presenza.

Infatti, il suo compito è proteggere Mallory. E per farlo, è necessario che entrambe non ricordino di essere streghe e amiche. Ecco, quindi, spiegato il comportamento di superiorità e disprezzo di Coco nei confronti di Mallory.

Così mortificata, infatti, non avrebbe mai potuto essere identificata come la potenziale minaccia, che era di fatto, per Langdon. Inoltre, togliendo ogni ricordo di magia nelle due, era praticamente impossibile che lui percepisse i loro poteri.

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Papa Legba, i suoi patti e quando Cordelia ne sa più del diavolo.

Ed eccoci, finalmente, proiettati nel presente. Mirtle, Cordelia e Madison sono presso l’avamposto (ex scuola dei maghi), per risvegliare le loro sorelle Mallory e Coco, con l’aggiunta di Dinah, la regina del voodoo, che resterà fedele al Langdon, voltando le spalle alla controparte “sconfitta” in questa partita a scacchi.

Ma, colpo di scena, uno dei meglio riusciti, ritorna Marie Laveau. Infatti, Cordelia, come si era ipotizzato precedentemente, era riuscita a stipulare un altro patto, di cui non sapevamo nulla, con Papa Legba.

Aveva riscattato l’anima di Marie, non troppo crudele, per quella dell’oscura e senza scrupoli Dinah, che meglio avrebbe servito ed eseguito gli ordini di Papa.

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Addio, Mrs Mead!

Intanto, Langdon ritorna sulla scena, sempre in compagnia della fidata Mrs Mead. Forte della sua posizione, si dimostra sfrontato e senza paura.

Ma tutto muta nel giro di pochi minuti, quando Mrs Mead viene finalmente distrutta, lasciando definitivamente Langdon da solo con la sua battaglia e le sue paure.

Madison, quindi, con grande freddezza, decide di imbracciare la mitraglietta di Mrs Mead e colpisce ripetutamente Langdon, dando la possibilità alle altre di scappare e permettere a Mallory di intervenire sul passato, attraverso l’incantesimo del Tempus infinitum.

Ritroviamo anche il fidanzato di Coco che, come ricorderemo, si è introdotto all’interno dell’avamposto per consumare la sua vendetta, e adesso decide di colpire a morte Mallory.

Mirtle, presa da un misto di rabbia e dolore, consuma all’istante la sua vendetta, rispetto al ferimento della piccola strega, uccidendolo all’istante.

Nel frattempo, Langdon si riprende e, in sequenza, rompe le resistenze di Madison, Marie e Coco, uccidendole. Tutto sembra ormai perduto.

La successione di eventi è stata funzionale e ben realizzata, ma non ha aggiunto suspance. L’unica sfumatura di imprevedibilità è stata creata dal fidanzato di Coco che, inaspettatamente, colpisce Mallory senza motivo. Un’espediente curioso per creare l’evento trainante di tutto il resto della trama.

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Vecchia suprema, nuova suprema!

Mallory, ormai sulla via della morte, viene portata nella vasca, con la speranza che riesca a portare a termine il compito. Ma ormai è troppo tardi. Con decisione, Cordelia saluta Mirtle, ed esce dalla stanza, affrontando Langdon.

Il dialogo è ben studiato ma, nella sua perfezione, mette in evidenza quella che è stata la grande pecca di tutta la stagione: la fragilità e l’inettitudine di un Langdon che, all’inizio, aveva tutta l’aria di essere il perfetto crudele e risoluto Anticristo.

Inoltre, non volendo dare al giovane la soddisfazione di ucciderla e, sperando che il suo piano andasse a buon fine, Cordelia si pugnala al cuore, ed ecco rinascere la nuova suprema in Mallory, che riesce a cambiare il passato.

La modalità con cui il passaggio di cariche è avvenuto è stato carino, ma non si può dire inaspettato. Che Mallory fosse la chiave, lo sapevamo da tempo. Forse, un vero colpo di scena sarebbe stato vedere che la cosa potesse essere nelle possibilità di Cordelia, in continuità con Coven.

Il passato bussa sempre due volte

Troncata la vita del giovane Langdon, prima che diventasse consapevole del suo ruolo e della sua identità, il futuro della terra sembra essere salvo. Nessuno ricorda niente, se non Mallory. Ritroviamo, quindi, Cordelia, Zoe, Queene, e Misty Day, riportata dall’inferno come segno di gratitudine nei confronti di Mallory.

Neanche l’inferno sopportava l’esistenza di Micheal Langdon!

Nel frattempo, Mallory, si chiede quanto abbia cambiato le sorti del mondo. E qui, attraverso scarti di alcuni anni, vediamo come la venuta dell’Anticristo torni a bussare alla porta del mondo. Un nuovo Langdon rinasce, chiudendo il cerchio con l’ultima puntata di Murder House.

Stagione approvata o bocciata?

Prima di tirare, in modo definitivo, le somme per questa stagione di AHS – Apocaplypse, credo sia giusto fare un bilancio tra le cose che hanno funzionato e quelle che hanno lasciato perplesse.

Il tema era azzeccato, e anche le prime 2-3 puntate avevano creato il clima giusto, contando anche sul personaggio ben strutturato, almeno sembrava, di Micheal Langdon: risoluto, calcolatore e spietato quanto basta da renderlo il perfetto villain. Tutto poi è andato in “fumo”.

Il voler approfondire la complessità psicologica del personaggio, che si divide tra il voler essere amato e l’essere lo spietato Anticristo, ha fatto perdere l’identità originaria di Langdon, riducendolo ad un indeciso e codardo ragazzino qualunque. Un gran peccato!

Per quanto, poi, la serie dovesse essere un cross-over, la presenza di Murder House è pressoché nulla, se non per l’unica puntata dedicata. Almeno, però, la chiusa perfetta è avvenuta presso la Murder House, davanti cui lo stesso Langdon viene ucciso da Mallory.

L’intreccio inizia e finisce, così, nello stesso luogo, non tenendo conto, tuttavia, del resto dei personaggi che vi gravitano attorno.

Il tutto non è stato altro, invece, che un continuo rimando a Coven, ma limitato alle figure di Cordelia, Mirtle e Madison. Infatti, Zoe e Queene che pure sono presenti, sono ombre che non danno e tolgono nulla alla trama. Come anche per tutta la Congrega, che in questo caso non ha nessun ruolo, se non quello di sfondo per le 2 figure carismatiche di Cordelia e Mallory.

E’ sembrato di assistere alla versione 2.0 di Coven, perdendo un po’ di vista il tema dell’apocalisse.

Inoltre, per spiegare troppo minuziosamente eventi pressoché superflui, hanno finito per dare poca profondità alla trama, lasciandosi scappare innumerevoli “spoiler”, che hanno tolto così qualsiasi tipo di sorpresa e meraviglia, se non per alcune eccezioni.

Per non parlare poi di alcune cose rimaste senza spiegazione:

In generale è stata una buona serie, godibile da molti punti di vista ma poco all’altezza di quello che ci si aspettava. Il cross-over ha fagocitato il tema principale, che si è andato via via perdendo. Un’altra serie di AHS che, purtroppo, perde il confronto con quelli che sono stati i capolavori di Murder House, Asilum e Cult. Davvero un peccato!

E questo è tutto per quanto riguarda questa stagione di AHS, che rimane comunque il miglior freak show! All’anno prossimo, per l’ultima stagione.

Deborah Pellicola

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