Quando si parla di alimentazione equilibrata, non si può non far riferimento al concetto di bilancio energetico. Tale bilancio dovrebbe sempre risultare “in pareggio”, ovvero mostrarsi come risultato di un’equivalenza tra tutte le uscite e le entrare assunte dal nostro organismo, durante ogni singolo pasto.

Non bisogna mai esser dimentichi del fatto che, il nostro corpo, ha bisogno di perseguire una buona alimentazioneè’, dunque, importante che la nostra dieta sia sempre variegata. Ma che cosa significa mantenere un bilancio energetico “in pareggio”?

apple-2391_960_720-320x213 Alimentazione e bilancio energetico: orientamento sulle proprietà nutritive
Fonte: Pixabay

 

Iniziamo col dire che il nostro organismo è una macchina che usa energia chimica per mettersi in movimento. Le calorie da noi assunte attraverso gli alimenti sono rappresentate dalla somma dei nutrienti capaci di fornirci energia. Le calorie impiegate o perse sono, invece, rappresentate dall’energia che giornalmente spendiamo per fare attività.

il bilancio energetico è quindi il risultato della differenza tra l’energia che entra e quella che esce dal nostro corpo, e può trovarsi in pareggio attivo o passivo.

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Il bilancio attivo è quello tipico dei bambini e degli adolescenti che, crescendo, depositano parte dell’energia introdotta sotto forma di nuovi tessuti. Quando, invece, negli adulti il bilancio si chiude in attivo, l’energia introdotta in eccesso rispetto alle energie spese, viene depositata nel tessuto adiposo sotto forma di grasso, molto faticoso da eliminare.

Misurare l’energia in entrata significa misurare il contenuto energetico degli alimenti consumati, facendo la somma dei valori calorici in essi contenuti (per rendere questo lavoro più facile, gli alimenti presentano sempre più spesso etichette con delle tabelle di composizione). Per calcolare la spesa energetica, invece, si possono utilizzare vari metodi, come ad esempio il calcolo dell’ossigeno inspirato o della dispersione termica.

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Fonte: AA.VV., Cultura che nutre. Strumenti per l’educazione alimentare, 2008.

 

Milena Vittucci

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