Pochi giorni fa gli attori del cast hanno fatto una promettente reunion. Di chi stiamo parlando? Ma di Scrubs, ovviamente. Per il Vintage Friday di oggi, ricordiamo la serie tv storica che tanto ci ha divertito ed emozionato.
Sono tantissime le serie tv in ambito medico: possiamo pensare ad ER, la storica serie tv con George Clooney o Grey’s Anatomy, la serie tv che, forse, non avrà mai una fine; ma solo una è stata capace di divertirci, farci ridere a crepapelle e farci anche piangere tutte le nostre lacrime: Scrubs.
Scrubs è una delle serie tv simbolo degli anni Duemila, andata in onda, infatti, dal 2001 al 2010, ideata da Bill Lawrence.
Il titolo della serie è un gioco di parole tra i termini “scrubs” (la divisa indossata dai medici e dagli infermieri) e “to scrub” (la pratica chirurgica di lavarsi le mani prima di un intervento), ma il termine può anche indicare una persona insignificante e di poco conto, un principiante.
La serie medica si articola in otto stagioni (la nove non esiste). Scherziamo, purtroppo una nona stagione esiste, ma possiamo definirla più una sorta di spin-off della serie, sia per un cambio, quasi totale, di attori e sia per il finale dell’ottava stagione, decisamente perfetto.
Scrubs racconta la vita di uno specializzando, John Michael Dorian, più comunemente chiamato J.D. (interpretato da Zach Braff), all’inizio del lungo tirocinio per diventare medico, all’Ospedale Sacro Cuore.
La particolarità del protagonista è la sua capacità di sognare ad occhi aperti, praticamente in qualsiasi momento, immaginando realtà alternative e desideri, ovviamente in chiave comica. Questi momenti di straniamento lo fanno sembrare decisamente strambo agli occhi dei pazienti e dei suoi colleghi.
Ad accompagnarlo in questo tirocinio c’è il suo migliore amico Turk (Donald Faison), futuro chirurgo: spalla di J.D., è sempre pronto ad aiutarlo. I due sono molto affiatati e ci fanno continuamente desiderare un’amicizia come la loro.
Altra protagonista è Elliot Reid (Sarah Chalke), tirocinante anche lei, compagna di corso di J.D.
La ragazza è, inizialmente, molto sbadata ed un po’ fuori di testa, perfezionista e con evidenti problemi infantili irrisolti. J.D. se ne innamorerà fin dalla prima puntata, avviando un tira e molla infinito per tutta la serie.
Oltre i tre tirocinanti, a completare il quadro, abbiamo Carla (Judy Reyes), infermiera che prende sotto la propria ala protettrice i nuovi arrivati e che presto diventa la fidanzata, poi moglie, di Turk.
Altri personaggi sono Robert Kelso (Ken Jenkins), spietato e sarcastico primario di medicina e l’Inserviente (il suo vero nome non si saprà mai) interpretato da Neil Flynn, che daranno filo da torcere a J.D. ed ai suoi amici, con scherzi e richieste assurde.
Per ultimo, ma non per importanza, abbiamo Perry Cox (interpretato da John C. McGinley), il riluttante mentore di J.D. con cui intreccerà un rapporto di amore-odio per tutto il corso della serie.
Tanti sono i punti forti di questa serie: il primo fra tutti è sicuramente la comicità.
Scrubs è una serie comica, che fa ridere ed anche tanto, sia grazie le battute al vetriolo di Kelso e Cox e sia per la comicità, spesso demenziale, di J.D. e Turk.
Ma Scrubs ha anche un altro lato della medaglia: se la serie è nata come serie comica, non possiamo, però, eliminare del tutto i momenti tristi, dopotutto rimaniamo in un ospedale.
Tante sono le morti che ci rattristano, come quella di Laverne, l’infermiera amica di Carla o quelle di amici e famigliari (basta dire: “Dove crede che siamo?”, questa frase basterà ai fan di Scrubs, per farli sciogliere in milioni di lacrime), oppure quelle di pazienti a cui ormai eravamo affezionati, basti pensare alla puntata Il mio pranzo, nella quale Cox perde tre pazienti.
È una serie che ci regala momenti divertenti, momenti tristi, ma anche momenti in cui pensare: i vari monologhi interiori che il protagonista J.D. si fa alla fine di ogni puntata, toccano temi ed argomenti comuni a tutti noi, come la sensazione di essere soli in mezzo alla folla, con cui non possiamo che empatizzare.
Tanti sono i momenti iconici della serie: il dottor Gigante, quella volta in cui Turk decise di salire sulle spalle di J.D. e d’indossare un lungo camice, così da sembrare un medico molto alto (gag che si ripeterà varie volte nel corso della serie).
O Cox che chiama J.D. perennemente con nomi da donna; l’amore di Kelso per i suoi muffin, il mistero che aleggia intorno all’Inserviente o la puntata musical, con l’orecchiabilissima canzone Guy Love, cantata ovviamente da J.D. e Turk.
Gli interpreti della serie si sono riuniti pochi giorni fa, in occasione di un festival. Nonostante siano tutti notevolmente invecchiati, hanno ancora tutti l’espressione dei personaggi che abbiamo tanto amato.
Si è parlato di una nuova stagione o di un film, per regalare anche Scrubs, un revival.
Ma stavolta non stonerebbe: riprendere in mano Scrubs, forse avrebbe un senso.
Il finale della serie è un finale aperto, sicuramente perfetto, ma non chiude nulla, non dà delle certezze sul proseguimento delle vite dei protagonisti.
Un revival sarebbe l’occasione perfetta per confermare o meno quelle supposizioni.