Questo novembre assistiamo al ritorno al cinema di un personaggio leggendario, capace di affascinare e far sognare intere generazioni. Stiamo parlando, ovviamente, di Robin Hood: “L’uomo che ruba ai ricchi per dare ai poveri”.
Il film come già dal titolo (Robin Hood- L’origine della leggenda”), narra la genesi della banda di Sherwood e le prime imprese del giovane Robin. Vedremo compiersi il percorso che porterà l’eroe a prendere coscienza di sé stesso e del mondo che lo circonda.
Seguiamo il passaggio di Robin, da giovane e ingenuo soldato crociato invischiato in una guerra sporca che non sa del tutto comprendere, a uomo conscio e ben consapevole delle torture e delle ingiustizie che ogni giorno avvengono nel mondo. Specialmente ai danni dei popolani e degli ultimi. Ed è proprio dalla parte dei più deboli e degli uomini in svantaggio, che si schiererà Robin come da tradizione.
Il cast
DiCaprio, nella veste per lui meno consueta di produttore, affida la regia a Otto Bathurst, regista inglese. Già noto per aver collaborato e lavorato in alcuni episodi di serie televisive acclamate dalla critica come Black Mirror e Peaky Blinders.
Per quanto riguarda il cast attoriale, troviamo parecchi nomi importanti. Il nuovo Robin Hood è impersonato dal giovane Taron Egerton, attore lanciatissimo dopo essere stato un Kingsman nel 2014, e aver recitato in svariati film negli ultimi anni. Nella parte di Little John, il mentore arabo di Robin, troviamo Jamie Foxx, attore premiato agli Oscar nel 2005.
Protagonista femminile è la bellissima Eve Hewson nelle vesti di Lady Marian, agguerrita femme fatale che farà perdere la testa a Robin e non solo. Infine a dar vita a un triangolo amoroso, comprendente già Robin e Lady Marian, troviamo l’attore e modello Jamie Dornan. Conosciuto al grande pubblico per avere impersonato Christian Grey in Cinquanta sfumature di grigio.
La paura per il diverso e un Robin Hood più moderno
La sfida di Bathurst sta nel prendere un soggetto e una vicenda più volte rimaneggiata e proposta nella storia del cinema (sono più di una trentina gli adattamenti cinematografici sulla leggenda di Robin Hood), dandogli nuova freschezza e una prospettiva diversa. Questa sfida riesce in parte.
Di certo assistiamo alla messinscena di un Robin Hood moderno, e come se i personaggi fossero presi dal nostro tempo e calati in una realtà medievale. Ciò crea un effetto interessante, molti temi affrontati nel film richiamano direttamente la nostra attualità. Pensiamo alle crociate, una guerra all’apparenza combattuta nel nome di Dio, ma nei fatti si tratta di un conflitto in atto per interessi economici e di potere.
All’inizio del film c’è una vera e propria arringa dello sceriffo di Nottingham. Lo ascoltiamo spaventare la folla profetizzando un’invasione e una terribile immigrazione di massa degli arabi nelle terre inglesi alimentando così la paura del popolo per il diverso e lo straniero. È facile trovare parallelismi con gli odierni conflitti militari in medio oriente, e con le politiche xenofobe dei nostri giorni.
Robin Hood tra passato e presente
Il nuovo Robin Hood è soprattutto un film leggero e visivamente appagante, con una forma ben curata a discapito di un contenuto non sempre all’altezza e di una narrazione poco coerente. Gli attori sono belli, esteticamente magnetici, ammiccano dallo schermo e coinvolgono lo spettatore nelle loro vicende.
Le immagini sono veloci, i costumi alla moda, la colonna sonora moderna e fresca. Questi elementi aiutano la visione del film, che sa essere avvincente. A mancare però è una maggiore profondità dei personaggi, spesso poco realistici e parecchio prevedibili.
Il film fatica a reggere il confronto con le più famose trasposizioni del passato. Basti pensare al più recente Robin Hood di Ridley Scoot e Russel Crown, oppure al Robin Hood impersonato da Kevin Costner negli anni novanta.
In conclusione, il Robin Hood prodotto da DiCaprio non è di certo un capolavoro, ma è un film piacevole, senza troppe pretese, che sa farsi guardare, con spunti interessanti e riflessi della nostra attualità.
Infondo, quel che ci viene chiesto, e di chiudere gli occhi e di rivivere ancora una volta le gesta di un vecchio amico che conosciamo da tempo. Un amico che ruba ai ricchi per dare ai poveri.
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