In un mondo di concorrenza imperfetta, i più piccoli soccombono di fronte ai soliti oligopoli. Nuove stelle nascenti che non vedranno mai la luce a causa di noti big del mercato. Che futuro prevedere per le start up?
Velocità, sguardo internazionale e coraggio: sono questi i fattori chiave della cultura imprenditoriale delle startup. Un modo di pensare e agire che dovrebbe sempre più contaminare il modo di fare business delle aziende già mature.
Vecchie e nuove culture di impresa si incontrano, nascono rischi ed enormi opportunità: da qui l’invito ad imprenditori e manager italiani, ad essere più coraggiosi e ad avere più impatto nei cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo, facendo leva sulle competenze migliori.
Diventa strategico pensare ed agire come una startup anche quando si è un’azienda consolidata, portando innovazione ad alto impatto in settori apparentemente maturi.
Ma qual è il significato di questo dinamismo?
L’ecosistema italiano sta finalmente gettando le basi per assurgere a “Startup Nation”, come nel caso della Francia, che in soli 4 anni sotto la guida Macron (dal 2014 al 2016 è stato Ministro dell’economia, dell’industria e del digitale) è riuscita a creare Station F, il più grande incubatore del mondo e dedicare 13 miliardi di Euro in un fondo per startup e innovazione?
Certo è che il “fenomeno startup”, dal suo lancio in Italia nel 2012 non può più essere relegato a “moda passeggera” o a “cose da ragazzi”.
Con le sue oltre 9.300 startup innovative (più di 2.200 solo in Lombardia), il settore delle startup sta riscuotendo l’attenzione non solo degli operatori ma anche del grande pubblico. Un grazie anche a fenomeni televisivi come il recente B-Heroes, in onda sul canale Nove del digitale terrestre e all’equity crowdfunding, che ha avvicinato al mondo startup migliaia di investitori retail.
Pronto per l’esame di maturità, il settore dell’equity crowdfunding sta ora concentrando le sue forze sulla divulgazione del fenomeno startup. Intrecciando profili di fiscalità, normativa e finanza innovativa, può essere il traghetto ideale verso la new economy.
Il sistema Italia deve fare di più – molto di più – per sostenere la crescita e lo sviluppo delle start up, uno dei principali veicoli attraverso cui spingere l’innovazione nel nostro Paese.
D’altronde, di piccole imprese innovative – frutto di idee spesso all’avanguardia e dell’impegno e della passione di numerosissimi giovani imprenditori – ne nascono a migliaia nel territorio nazionale. Ma troppo poche si può dire che ce l”abbiano fatta, anche per l’assenza di adeguati strumenti economici e normativi di sostegno.