Il primo è una delizia made in USA, il secondo è una delizia made in Italy. Il primo trova nello sciroppo d’acero il “compagno” ideale mentre il secondo “sta bene anche da solo”, ma hanno anche una cosa in comune, l’essere molto golosi: parliamo di pancakes e tiramisù.
Alla scoperta dei.. Pancakes
Per gli Americani, soprattutto quelli del Nord, sono come per noi italiani pane e marmellata, ossia i simboli della prima colazione made in USA.
In genere, tuttavia, i pancakes vengono serviti nel fine settimana per il brunch insieme a muffins, torte dolci e salate, smoothies e uova strapazzate. Ma cosa sono esattamente?
Sono delle frittelline dorate e molto soffici, più piccole delle cosiddette crepes, che vengono preparate con pochi semplici ingredienti:
- burro
- farina
- latte
- vanillina (o lievito)
- sale
- zucchero
- uova
Piccole dimensioni, pochi ingredienti semplici, ma dietro a queste frittelle c’è stato un lungo viaggio per arrivare sino in America: un viaggio iniziato in Grecia nel 500 a.C.
Proprio in quel periodo, infatti, Cratino e Magnete, due commediografi colleghi del bel più celebre Aristofane, menzionano un “dolce a base di acqua, olio d’oliva e farina, cotto e tondo, servito con il miele proprio a colazione”.
Ma per arrivare ai pancakes che conosciamo oggi, e famosi non solo negli USA ma ormai in tutti il mondo, mancava un ingrediente prezioso: il lievito. É proprio il lievito a conferire quella sofficità che differenzia queste deliziose focaccine dalle crepes.
Il pancake americano trova “la morte sua” nello sciroppo d’acero, ma può essere abbinato ad altre salse dolci, come marmellata o nutella, allo yogurt, ma si sposa anche bene con cibi salati, come bacon o uova strapazzate.
Tante varietà, certo, ma ci sono alcune “regole d’oro” per la preparazione del vero pancake made in USA
- Riposo. Anche se l’aspetto non è così solido come quello della pizza, anche l’impasto dei pancakes va fatto riposare: in questo modo permetterete al lievito di “fare il suo lavoro” e il risultato saranno delle focaccine soffici
- No Bollicine, no pancakes. Durante la preparazione dei pancakes, e in particolare nella fase di cottura, bisogna stare attenti al momento giusto per girarli nella padella. Questo accade quando si formano delle bollicine sulla superficie.
- Mescolare, ma non troppo. Al contrario di altri impasti, come quelli per torte, in cui la formazione di grumi potrebbe causare la formazione di bolle d’aria, nell’impasto del pancake qualche grumo è ben accetto, anzi: sarebbero proprio i grumi a rendere i pancakes soffici.
Alla scoperta del.. Tiramisù
Che questo dolce made in Italy dia energia sembra dirlo già il nome stesso, da sempre sinonimo di golosità: stiamo parlando del tiramisù, considerato il dolce italiano più famoso nel mondo.
Un dolce le cui origini sono controverse e contese tra due regioni dell’Italia Nord-Orientale: da una parte il Veneto, dall’altra il Friuli-Venezia Giulia.
La versione “veneta” attribuirebbe la paternità del dolce ad un cuoco pasticcere che aveva lavorato in Germania, Roberto “Loly” Linguanotto, che lo realizzò per la prima volta tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, presso il ristorante “Alle Beccherie” di Treviso, gestito dalla famiglia Campeol.
Per contro, stando alla versione “friuliana” la ricetta è stata proposta dagli anni ‘40 e perfino registrata davanti ad un notaio, scritta da Mario Consolo, con il nome di Vetturino, che mutò in “tiremesu”.
In realtà, Veneto e Friuli sono solo le regioni più agguerrite a contendersi la paternità di questo dolce simbolo della pasticceria italiana, ma non sono le uniche.
Ad esse si affiancano la Toscana ( con la “zuppa del duca”, inventata in occasione di una visita del granduca Cosimo III de’ Medici), il Piemonte e l’Emilia Romagna.
Se l’origine del tiramisù, quindi, è tutt’altro che semplice da definirsi, la ricetta è molto semplice, come pure i suoi ingredienti:
- tuorlo d’ uovo
- mascarpone
- savoiardi
- caffè zuccherato
- cacao amaro
Ma cosa si prepara il “vero” tiramisù? Vi sono, come per i pancakes, alcune “regole d’oro” per la sua preparazione:
- Usare rigorosamente i Savoiardi. Anche se ormai diverse varianti più “light” usano altri tipi di biscotti (es. Pavesini), i celebri biscotti nati (si pensa) presso la corte sabauda sono quelli ideali in termini di sofficità e dimensioni, in quanto anche pucciati nel caffè rimangono compatti.
- Solo tuorli nella crema. In molti pensano che l’aggiunta anche degli albumi nella crema (separati e montati a neve) di mascarpone aiuti ad alleggerirla…quando invece potrebbe solo appesantire il vostro peso poi sulla bilancia!
- Caffè freddo e non zuccherato. Nel tiramisù, come in ogni dolce, ci deve essere un giusto bilanciamento tra dolcezza e sapidità per non risultare pesante. La crema al mascarpone, di per sè, ha un sapore dolce: addolcire la bagna al caffè in cui vengono pucciati i savoiardi renderebbe il dolce stucchevole e indigesto.
E la bilancia cosa dice?
Al di là del fatto che, dato il periodo di festività, il peso è l’ultimo dei nostri pensieri ( della serie “se ne parla con l’Anno Nuovo”), un occhio però è sempre opportuno darlo.
100 g di Pancake apportano circa 225 calorie, mentre il tiramisù è decisamente più “sostanzioso” con le sue 385 calorie ogni 100 grammi.
SITOGRAFIA
https://www.ilgiornaledelcibo.it/storia-pancakes-origini/
https://www.lacucinaitaliana.it/news/trend/pancakes-le-frittelle-americane-piu-amate-nel-mondo/
https://www.ilgiornaledelcibo.it/origini-del-tiramisu/