L’ex terrorista dei PAC Cesare Battisti è stato identificato e catturato sabato 12 gennaio 2019 da agenti dell’Interpol italiani e brasiliani a Santa Cruz de la Sierra (Bolivia), dove si trovava da diversi giorni dopo esser fuggito dal Brasile, a dicembre.

La notizia è stata riportata dai media brasiliani e dal portavoce del presidente carioca Jair Bolsonaro, insediatosi appena dodici giorni fa: pare che già da prima di Natale Cesare Battisti sia stato individuato dall’Interpol in Bolivia e soltanto ieri si è deciso di intervenire. Battisti non avrebbe opposto resistenza al momento della cattura.

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Cesare Battisti negli anni dei processi in Italia (www.popoffquotidiano.it)

Attualmente l’ex terrorista degli anni di piombo è custodito dalla polizia boliviana in attesa dell’espulsione dal Paese e dell’estradizione nel nostro Paese; essa potrebbe verificarsi già oggi o al più tardi domani.

La discussione verte se questa debba avvenire direttamente dalla Bolivia o dal Brasile.

Dal 13 dicembre Battisti aveva fatto perdere le proprie tracce: il magistrato del Supremo Tribunale Federale brasiliano Luis Fux ne aveva ordinato l’arresto “per pericolo di fuga” in vista della probabile estradizione in Italia ordinata dal presidente brasiliano uscente Temer. Bolsonaro già da prima dell’insediamento aveva accelerato le ricerche di Battisti.

Come è noto, Battisti faceva parte del gruppo Proletari Armati contro il Comunismo ed è stato condannato all’ergastolo in contumacia in Italia per quattro omicidi commessi fra 1978 e 1979  (Antonio Santoro, nel 1978, Pierluigi Torregiani, Lino Sabbadin e Andrea Campagna nel 1979).

Inizialmente, dopo le condanne in Italia e la fuga dal carcere, Battisti si  rifugiò in Francia, dove era certo di esser protetto dalla cosiddetta “Dottrina Mitterrand” che prevedeva di proteggere (e non poter estradare) i cittadini di Stati democratici, benché riconosciuti come autori di crimini efferati.

Dopo il primo periodo francese, Battisti fuggì in Messico, dove ha vissuto per nove anni (e dove sono arrivate le notizie delle condanne in contumacia), è tornato in Francia, e poi è fuggito in Brasile, dove si trovava dal 2004.

Dal 2007, quando fu arrestato per detenzione illegale di dollari al confine boliviano, al 2011, Battisti è stato detenuto nel carcere federale di Papuda, a Brasilia.

1507355048470.jpg-cesare_battisti_scarcerato_dal_giudice_brasiliano__non_potra_lasciare_la_regione_di_san_paolo-320x212 Cesare Battisti, catturato in Bolivia l'ex terrorista dei PAC
Momenti di vita di Battisti catturati per un servizio di “Paris Match” di qualche anno fa (www.liberoquotidiano.it)

Il presidente da Silva, nel 2011 concesse a Cesare Battisti lo status di rifugiato politico (e la possibilità di vivere “liberamente” in Brasile).

In questo modo il progetto di estradizione per condurlo in Italia a scontare sue pene venne meno, e da allora Battisti ha sempre dichiarato di non voler più andarsene, e le autorità (e i parenti delle vittime) italiane hanno sempre chiesto a gran voce la sua estradizione affinché giustizia fosse fatta.

Inevitabilmente però il Brasile si è reso conto col tempo che Battisti era come una mina vagante pronta ad esplodere: la sua presenza e la decisione di negare l’estradizione rappresentavano un reale problema, soprattutto politico, come dichiarato due anni fa dal Procuratore generale del Brasile.

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Foto segnaletiche di Battisti diffuse dopo la fuga dello scorso dicembre (www.lastampa.it)

Lo scorso dicembre era stato autorizzata la cattura di Battisti e da allora, in modo concreto, le autorità e l’Interpol si sono messi sulle sue tracce dopo la fuga.

Fino alla cattura di ieri, 12 gennaio 2019.

Si attende ora l’estradizione in Italia.

 

 

 

 

 

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