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I giorni incantati della merla, tra leggende e filastrocche

I giorni della Merla, 29, 30 e 31 gennaio, dovrebbero essere anche i più freddi dell’anno. Attorno a questi ultimi giorni del mese, ci sono diverse leggende.

La merla vanitosa

La leggenda narra di una merla vanitosa dalle piume candide come la neve.  Si divertiva a prendere in giro Gennaio che ancora non aveva portato il freddo. Quest’ultimo, che all’epoca era di ventotto giorni, chiese dei giorni a febbraio e arrivò il freddo. La merla per evitare il gelo si riparò vicino a un camino ma le sue piume divennero nere.

L’arrivo della primavera

Un’altra leggenda, molto più romantica, racconta che se questi giorni saranno freddi allora la primavera sarà dolce, al contrario se poco freddi la primavera arriverà in ritardo.

La leggenda del cannone

Questa leggenda è legata al periodo bellico del ‘700. Si narra che un cannone, denominato appunto “La Merla”, avrebbe dovuto attraversare il Po, ma dato che il fiume era ghiacciato, i soldati dovettero aspettare la fine di gennaio affinchè fosse possibile trasportare il cannone dall’altra parte.

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“Quand canta al mérel, a san fóra dl’invéren”
(Quando canta il merlo, siamo fuori dell’inverno)“

I giorni della Merla ci fanno tornare indietro a quando da piccoli ascoltavamo storie e filastrocche. Anche oggi nelle scuole si sceglie di affascinare i bambini con questo metodo.

Tante sono le poesie che si possono trovare da leggere ai vostri figli, per trascorrere una serata diversa con questo volatile incantato.

Tra queste possiamo citare:

Giorni della Merla di Jolanda Restano

29, 30, 31
dal gelo non si salva nessuno!
Di gennaio tal giornate
son da sempre assai gelate;
le più fredde, le più glaciali
adatte solo agli orsi polari!

Lo sa bene mamma merla
che era bianca come perla
ma per scaldarsi un po’ al camino
diventò nera carboncino!
Da quel dì scura a vederla:
furono i Giorni della Merla!

 

La leggenda della merla di Marzia Cabano

Tante leggende,
brutte faccende.

I merli erano bianchi
indaffarati e stanchi
ma i lunghi e freddi giorni di gennaio
li fecero annerire come
inchiostro nel calamaio.

Dice qualcuno che
se a fine gennaio fa bello,
a primavera bisogna aprir l’ombrello
se invece fa freddo e scende la neve
in primavera si suda e si beve!

pinterest

Da non dimenticare i proverbi, come quelli di origine bolognese tra cui:

 

“Mèral, ‘d mêrz no’ cantê’, che e’ bëc u t’ s’ po’ agiazê. Lëssa ch’e’ chénta e’ ragiôn che lo u n’ha pavura d’inciôn”.
(Merlo, di marzo non cantare, che il becco ti si potrebbe ghiacciare. Lascia che canti la tordella, che lei non ha paura di nessuno)

 

approfondimento su:

https://www.quotidiano.net/meteo/giorni-della-merla-2019-1.4413711

https://www.filastrocche.it/feste/poesie-per-i-giorni-della-merla/

 

Virginia Di Leone

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