Siamo abituati ai soliti film del grande cinema: in molti di loro si fa riferimento all’arte italiana.
Pensiamo, ad esempio, alle pellicole di Ron Howard tratti dai capolavori di Dan Brown.
“Il codice da Vinci” ambientato a Parigi ( tutto il film è girato tra il museo del Louvre e la Chiesa di Saint-Sulpice) “Angeli e demoni” tra le bellezze di Roma e la città di Caserta e “Inferno” a Firenze.
Le avventure del professore di simbologia Robert Langdon a caccia d’indizi su misteriosi segreti inventati ad arte per un pubblico amante dell’azione più che della storia.
La televisione non è da meno: infatti molti registi hanno voluto offrire il loro contributo alla storia dell’arte inserendo celebri capolavori nei loro progetti.
Basti pensare ad “Operazione San Gennaro” con Nino Manfredi e Totò, oppure la sua versione romana “Operazione San Pietro” tra il tesoro napoletano e la maestosa Pietà di Michelangelo in Vaticano.
Oppure al quasi sconosciuto “Burbero” con Celentano in giro per la campagna toscana e la favolosa Siena imbandita in occasione del Palio.
L’arte italiana, in particolare quella rinascimentale, è in grado di suggerire ispirazioni non solo ad attori e registi italiani: una serie inglese, “Midsomer Murders”, indaga su omicidi che avvengono nella fantasia di Caroline Graham ed ambientate nella dolce campagna inglese.
Un episodio è ambientato nel quartiere Kensington a Londra,”Scritto nel Sangue””Written in Blood”: indagando sulla morte di un membro di un club letterario, giungono in un lussuoso appartamento pieno di quadri d’ispirazione classica.
Tra questi fa capolino, se pure in piena vista un artista italiano. Infatti si può vedere una versione aggraziata di “Ritratto di Giovane” di Francesco Mazzola detto il Parmigianino, oggi parte della Collezione Reale a Buckingham Palace.