Sin da quando ero una bambina e sognavo di viaggiare per tutto il mondo, i paesi dell’est sono sempre stati nel mio mirino e, lo scorso anno, ho avuto l’opportunità di visitare la magica Polonia. 

Dopo averci passato quasi due settimane, posso affermare che la Polonia è completamente un mondo a parte rispetto all’Italia, a partire dalle strade pulite a finire con tutti i colori che mi ha circondata sin da subito.
Non appena sono arrivata, sono stata a Sępopol, un piccolo paesino in provincia di Bartoszyce, a nord della Polonia.

IMG_20180824_135747-320x240 Da Sępopol a Varsavia: la Polonia è un mondo a parte
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Sępopol è il tipico paesino di campagna, pieno di profumi, verde e con una chiesa imponente e meravigliosa, che voi siate credenti o no. Geograficamente parlando è attraversato dal fiume Łyna che quasi divide in due il paese.

Le case sembrano piccole da fuori, ma credetemi che è tipo entrare in un Tardis o nella borsa di Mary Poppins. Le strade sono pulitissime e i fumatori non ciccano né buttano per terra le sigarette, c’è un grandissimo rispetto per l’ambiente oltre che per le altre persone.

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Quando parlavo di colori, non scherzavo. Quando ho visitato Bartoszyce, sono stata travolta dai colori, e non solo quelli dell’ambiente che mi circondava, ma anche dal cibo.

Perché ora è venuto il momento di parlare di qualcosa che interessa a tutti:

Come si mangia in Polonia.
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In Polonia si mangia davvero, davvero molto bene; vanno pazzi per le zuppe calde, ma hanno anche dei dolci buonissimi. Ci sono dei cioccolatini che la magia la fanno sul palato: sono di cioccolato, dentro hanno le nocciole ed è come se si sciogliessero sulla lingua. Altri ancora sembrano apparentemente croccanti, ma quando li mordi sono soffici e hanno un ripieno di arancia.

E visto che, come in ogni mio dialogo, sono finita per parlare di cibo, spostiamoci sul fattore bevande: in Polonia non mettono l’acqua a tavola, ci mettono la vodka liscia e la bevono come fosse acqua, ogni volta che vai a visitare qualcuno quello che ti offrono è un drink e forse ecco svelato il mistero della costante allegria dei polacchi.

Ma, a parte questo, in Polonia ti senti a casa. Una casa più pulita e dove le macchine si fermano se ti vedono davanti alle strisce pedonali (appena ho visto un’auto fermarsi mentre ero sul marciapiede, sono rimasta positivamente sconvolta), ma pur sempre casa.

ora passiamo a una città decisamente più famosa: Warszawa.
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Varsavia è una città che, almeno una volta nella vita, va visitata. Il palazzo della cultura, la città vecchia, la piazza mercato, la Sirenetta che protegge la città, il Palazzo Rdziwill, il parco Lazienki con il suo monumento di Chopin e tanto, tanto, tanto altro ancora.

Per chi ha visitato ognuno di questi luoghi, potrà concordare con me sul fatto che siano indescrivibili.

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Il palazzo della cultura è una gioia per gli occhi già a vederlo da fuori, con dettagli dell’arte barocca e gotica, ma quando si entra dentro, con i suoi musei, le sale e teatri, e si raggiunge la cima dove è possibile godere di una vista sublime, ti rendi conto che l’architettura non è nulla in confronto a quello che stai guardando.

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Penso che il parco Lazienki sia il luogo che più mi è piaciuto a Varsavia. All’interno potete trovarci davvero tante cose, oltre che un prato morbido su cui rilassarvi in compagnia. La statua di Chopin, la sua macchina, il Palazzo sull’acqua, ricostruzioni di templi antichi (immaginate la mia reazione quando, camminando nel parco, mi sono ritrovata circondata dagli imperatori romani), teatro sull’isola e tantissime altre cose. Se andate a Varsavia, non potete non visitare questo parco.

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Concludo con la statua della Sirena di Varsavia, protettrice della città, che si trova a Piazza Mercato nella città Vecchia.

La leggenda narra che, tempo fa, vi erano due bellissime sirene; una delle due si stabilì nel porto di Copenaghen, l’altra invece a Varsavia, intenta a salvare i pesci dai pescatori. Inizialmente i pescatori cercarono di dare la caccia alla sirena ma, una volta che la videro, rimasero incantati dalla sua bellezza e dal suo canto e instaurarono una pacifica convivenza con lei. Ma, come in ogni favola, arriva il momento delle avversità: la sirena fu catturata da un avido mercante e iniziò a piangere ogni notte, sentendo la mancanza dell’immensità del mare. Tuttavia furono proprio questi suoi lamenti a permettere ai pescatori di trovarla e salvarla.

Da quel giorno la sirena ha promesso ai pescatori che avrebbe sempre protetto la città da ogni male.

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