Pippi, Pippi, Pippi
che nome, fa’ un po’ ridere,
ma voi riderete per quello che farò!
Scommetto che la maggior parte di voi ha letto questa frase cantando e immaginando una ragazzina con le trecce rosse, eroina dalla forza sovraumana e dalla grande umanità!
“Pippi Calzelunghe”, serie TV svedese tratta dal romando di Astrid Lindgren, ha fatto divertire tre generazioni di bambini. Oggi, infatti, compie 50 anni.
La prima puntata è andata in onda in Svezia l’8 febbraio 1969. In Italia invece si è dovuto aspettare il settembre 1970 per conoscere le avventure di Pippi, Annika e Tommy tra VillaVillacolle, Visby e Tuka Tuka.
50 anni fa, Pippi Calzelunghe si poneva come un’eroina anticonformista; forte, coraggiosa, imprevedibile, furba, opposta alle tradizionali regole borghesi incarnate dagli abitanti di Visby. Così è entrata nell’immaginario, influenzandolo come pochi altri personaggi femminili hanno saputo fare. Anche oggi, tuttavia, la ragazzina con le trecce rosse continua, ad essere rivoluzionaria.
Pippi Calzelunghe sceglie di essere sé stessa sempre, di non conformarsi alla società in cui vive, di mantenersi indipendente e di pensare sempre con la propria testa; sono proprio queste caratteristiche che la rendono indimenticabile. Inoltre, la sua fantasia sfrenata invita ad andare oltre i limiti imposti, a non lasciarsi bloccare dalle convenzionalità o dalle barriere, a scegliere la propria libertà e a combattere per essa.
Pippi Calzelunghe immagina e sogna, e nei suoi sogni ci crede senza lasciare che la società li confini in etichette vuoti o recinti di realtà; non cerca la perfezione ma piuttosto l’allegria, la genuinità, la generosità, l’umanità più vera.
La ragazzina insegna l’importanza del caos e del lasciarsi andare. Spinge a vivere la vita fino in fondo, senza paura dell’ignoto, sdrammatizzando e sorridendo. E ci crede, nella vita, la ama comunque vada, la affronta con follia, irrazionalità e anticonformismo, che la rendono ancora più vera. Ma Pippi Calzelunghe diventa anche metafora della potenzialità, della possibilità di riuscire di fronte alle difficoltà e di prendere in mano la propria vita per renderla ancora più bella.
Per questo, a voler ben guardare, per questo suo intrinseco anticonformismo, per questa sua spontanea e fantasiosa rivoluzione, c’è ancora oggi un grande bisogno di Pippi Calzelughe. E, insieme a lei, servono moderne Annika, e moderni Tommy, che scelgano di prendere in mano la propria vita con ottimismo, determinazione e genialità.