Quanto e come è cambiato l’amore ai tempi di internet? La velocità che ti aiuta, il tempo che non ti dedichi. Piccole osservazioni sul mondo social
È indubbio che, con l’avvento dell’era di internet e con l’uso dei social network, il paradigma della comunicazione, come anche dei rapporti, sia cambiato.
È tutto più fast, veloce. Comunicare nonostante la lontanaza fisica è diventata cosa da poco. Con un click, un’app, un social media, basta meno di un secondo per scrivere a una persona.
Il che non è male. Ma, come per ogni cosa, l’essere umano da cosa buone trae sempre modi bizzarri per farne di “cattive”.
Infatti, se internet da una parte ha agevolato la connessione e la comunicazione in tempo reale, tra luoghi e persone distanti, c’è da dire che ha anche creato un gap comunicativo-affettivo.
L’amore e internet
Internet, oltre ad aver mutato i rapporti lavorativi, ha anche cambiato le interazioni nei rapporti personali. Uno su tutti, l’amore.
Sempre di più, infatti, sono i siti o le app di incontri che, usando algoritmi, cercano di “selezionare” il profilo del partener più adatto. Questo, solo analizzando asetticamente quelli che sono i dati che decidiamo di caricare.
Magari, a loro modo, in piccola percentuale, riescono nel loro intento ma, molto spesso, questi siti nascondono l’insidia di un rapporto dal concetto fast-food, che dimentica il peso e la bellezza dell’interazione tra due persone.
Qui, ovviamente, non si vuole obiettare su quelli che sono i differenti stili di vita, quanto la fluidità e la confusione che deriva dalla fusione sullo stesso piano di forma e sostanza. Dove la forma è il concetto d’amore, e la sostanza è l’appagamento nel non sentirsi gli unici “soli“.
E questo sottilinea la grande contraddizione dell’era digitale: siamo tutti perennemente connessi, ma inesorabilmente soli.
E, se le nostre azioni non sono dettate dalla solitudine, spesso sono dettate da un’incapacità comunicativa con il nostro mondo emozionale e con il mondo fuori.
Tutti noi sappiamo quanto sia più facile scrivere dietro una tastiera, nascondersi dietro una foto ben riuscita, fingersi la parte migliore (o peggiore) di quelli che effettivamente siamo in realtà.
Questo, perchè ci sentiamo tutti meno sicuri di chi siamo, e di cosa cerchiamo. E, quindi, andiamo avanti a tentoni, sperando di trovare la via, la persona giusta.
E, così, l’amore è stato compresso in poche mosse: un click per l’amicizia, un like su instagram, un messaggio instantaneo.
Siamo noi la società fluida
Il concetto di società fluida è stato pensato da Zygmunt Bauman che, analizzando i cambiamenti della società rispetto all’avvento di internet, ha coniato il termine.
In tale contesto ha, poi, constatato che la vita di ognuno di noi è divisa in vita online e vita offline.
Quella online è quella più presente, poichè siamo sempre connessi grazie ai numerosi dispositivi. E questo va a scapito della vita offline, quella reale in cui i protagonisti sono persone e relazioni della nostra vita.
Tra le due sfere, sottolinea, che non possa esserci un confine netto. Anzi, è del tutto labile poichè come piccole rane in uno stagno saltiamo da una dimensione all’altra, continuamente. E, questo ci ha portato ad affrontare la vita offline, che pressupone una complessità d’azioni e di relazioni, con i metodi semplificativi e “privi” di conseguenze emotive del mondo online.
Ti predo e ti lascio in un click
Sulla scia del trovare l’amore online, come poteva non esserci il fenomeno opposto: lasciarsi.
Imperversano, infatti, soprattutto su facebook miriadi di pagine come Ed è subito ex, Mentire davanti alle spunte blu, BoomFriendzone, ecc.. che goliardicamente, ma forse non tanto per uno dei due protagonisti, raccolgono storie vere inviate molto spesso da chi le ha vissute.
A volte diventano vere e proprie saghe, che si trascinano dietro un po’ di trash, di risate ma anche tanta amarezza.
Amarezza per il fatto che, ormai, non sappiamo più comunicare di persona. E’ tutto facile, prendersi e lasciarsi con un click, con un messaggio istantaneo nella casella di posta del primo social media utile.
Come tutto nasce in un secondo, finisce. E l’unica cosa ad appiattirsi è l’amore o, in generale, il sentimento. Quello che non metti a tacere abbassando una levetta, e che non ti dimentichi schiacciando un CANC.
Ci stiamo dimenticando che i sentimenti non sono applicazioni che si possono installare, disinstallare, bloccare. Le emozioni vivono, crescono insieme a noi e dentro di noi.
A volte, forse, dovremmo fermarci e pensare se una persona non dovremmo affrontarla nella realtà offline, per dirle di amarla, per dirle che è finita.
Qualsiasi rapporto ha una sua dignità e, forse, merita più di un meme, di uno screenshot o di un messaggio letto e cestinato.
Perchè alla fine lì dentro c’è anche un po’ noi.
Ci meritiamo meno velocità e più tempo. Per noi.
Deborah Pellicola