Free Solo è il nuovissimo film documentario della National Geographic candidato all’oscar che vede come protagonista il giovane trentacinquenne Alex Honnold, campione di arrampicata senza corda.
In questa occasione lo vedremo arrampicarsi lì dove tutto ebbe inizio, dove venne incisa nella roccia la storia dell’arrampicata. Uno dei luoghi mitici del Free Climbing (arrampicata libera) fu senza dubbio la Yosemite Valley (USA) con le sue pareti lisce di granito.
Tra le varie montagne che offre la valle El Capitan è sicuramente la più imponente tra tutte, 2.307 metri di altezza, con la sua parete verticale denominata Nose, costituisce una delle più popolare sfide di alpinismo estremo al mondo.
Come mai questa valle incuriosisce così tanto i climber di tutto il mondo?
Intorno agli anni ’50 e ’60, i climber cominciarono a scrivere la storia di questo sport, proprio in questa valle Californiana.
Queste controculture nascono dal periodo pacifista durante la guerra in Vietnam, entrando a far parte della cultura degli sport estremi degli anni ’80, fino ai giorni nostri.
Agli albori di questa pratica, si scalava piantando centinaia di chiodi nella roccia, pionieri come Royal Robbins e Warren Harding divennero i re della valle, salendo su tutte le pareti principali e definendo nuovi standard della scalata su roccia (per saperne di più, film consigliato “Valley Usprising”).
Successivamente nuove sfide sono state affrontate dai climber, tutto per trovare un nuovo limite da superare, un limite quasi invalicabile: il free solo.
Paradiso o inferno?
L’arrampicata senza corda non conosce altre varianti, o si vive o si muore. Pochissime persone al mondo riescono ad avere l’equilibrio tra la forza e la concentrazione per scalare una montagna a mani nude, anche per 12 ore consecutive senza nessuna possibilità di discesa.
John Bachaer è stato il capostipite di questa pratica tanto pura quanto estrema. Egli morì a 52 anni, come forse avrebbe voluto, in caduta libera.
Oggi il mito della valle dello Yosemite continua ancora, tra le figure di maggiore tendenza vi è sicuramente quella di Alex Hannold, primo climber al mondo a scalare i quasi mille metri di una delle pareti di El Capitan, senza corda e senza protezioni, in sole 3 ore e 56 minuti.
Il film è un continuo di adrenalina ed immagini mozzafiato. Non perdetevi l’occasione di vederlo nelle sale dal 19 Febbraio
Articolo di Giulia de Santis