Prima di confrontare la carne da allevamento, con quella “sintetica”, dobbiamo riflettere sulle due tipologie di produzione, e valutarne il loro impatto ambientale, in base all’emissione dei gas nocivi al pianeta.
Analizzando le emissioni di Metano e di Anidride Carbonica (Co2), sviluppate da allevamenti di animali da macello, salta subito all’occhio un dato molto preoccupante.
I suddetti Allevamenti, da soli, influiscono fino al 17% sul totale dei gas emessi in atmosfera, causa dell’effetto serra di origine antropica.
In particolar modo, quello bovino, che, per mezzo del letame e del proprio sistema digestivo espandono enormi quantità di Metano e monossido di Azoto.
Senza dimenticare l’elevato esborso di acqua,utilizzata, sia per abbeverare gli animali, che per coltivarne e produrne l’alimentazione.
“Allevamento”, in laboratorio
La carne “in provetta”, si ottiene,raccogliendo cellule staminali, di origine fibrosa (muscolare) , in quantità tali da poterle compattare, aromatizzare ed essere, successivamente, immessa nella grande distribuzione, sottoforma di carne.
“Ciccia” a confronto
Come avevo anticipato, gli allevamenti tradizionali, hanno un impatto ambientale piuttosto negativo.
Dunque la carne sintetica, dovrebbe farci voltare pagina, visto che per produrla, si annullerebbero gli allevamenti e tutti gli annessi, che ho citato in precedenza…
A primo impatto,visto nel breve periodo, tutto questo, potrebbe ingannarci, perché, senza più allevamenti di animali da macello, si estinguerebbero le enormi quantità di Metano emesso nell’atmosfera.
C’è però un ma…
Si, perché, bisogna sapere che il Metano (Ch4), resta nell’atmosfera, al massimo, per 12 anni.
La quantità di risorse energetiche necessarie al mantenimento dei laboratori in funzione, ha di conseguenza,una notevole emissione di anidride carbonica (Co2) nell’aria.
L’anidride carbonica, rispetto al gas Metano, resta nell’atmosfera per millenni.
Perciò, nel medio-lungo termine, la produzione di carne sintetica, incrememterebbe uno dei gas, responsabili del già noto effetto serra.
Implicazioni climatiche?
Come in tutte le cose, ci sono i pro e i contro.
Con l’introduzione della carne artificiale, si arginerebbero diverse problematiche, come, la macellazione animale, il consumo del suolo, e, soprattutto, si tamponerebbe il problema idrico.
Per quel che riguarda gli aspetti negativi, ne risalta uno su tutti…
Se la richiesta si allargasse, in modo esponenziale, in tutto il mondo, sorgerebbe il problema dell’ inquinamento.
Visto il massiccio, utilizzo, per la produzione della carne, di sostanze chimiche, ormoni e agglomerati per la crescita iniziale delle cellule.
Dunque, a livello climatico si andrebbe, ulteriormente, ad aggravare, una situazione già precaria.
Il gioco vale la candela?
Possiamo, al momento, solo ipotizzare questi scenari.
I costi per una produzione e commercializzazione definitiva, sono ancora troppo alti, il suo ideatore, l’innovativo Dott. Mark Prost, afferma che per vederla nei nostri piatti, dovrà passare ancora del tempo.
…e come tutti sappiamo, il tempo è portatore di consigli, dunque, noi tutti speriamo, che non sia una banale mossa di Marketing, ma una vera rivoluzione alimentare..