Mamma, è una delle prime parole, più dolci, che un bimbo pronuncia e che una donna ascolta. “Mamma” è anche un ruolo, che nella società è fondamentale.
Ci si sente un pò mamme già da quando si sa di essere in dolce attesa e la consapevolezza aumenta con il passare delle settimane.
Molti dicono che le donne in dolce attesa hanno una bellezza diversa, probabilmente è l’amore che nutrono per il proprio bimbo nel ventre ad illuminarle di uno splendore diverso. Poi però si diventa madre concretamente, arriva il figlio ed è li che, diciamo la verità, inizia la sfida.
I primi giorni sono molto delicati (e difficili in alcuni casi), si rientra a casa e lì la mamma che è in noi fiorisce un po’ alla volta, con tante domande e dubbi.
E la donna che c’è dietro la mamma? Dove l’abbiamo lasciata?
Sembra che donna e mamma siano due figure in conflitto, ma non è così. La mamma che siete diventate ha preso radici dalla donna che eravate e che siete. Quella donna non sparisce.
Accudire i bimbi e la casa non vuol dire non poter fare altro; ci si può dedicare al lavoro, scegliere di riprendere a studiare, viaggiare, mettersi in gioco non è fare un torto ai propri figli, anzi vedere una mamma realizzata è un esempio per i figli.
Prendersi del tempo per andare dal parrucchiere, per leggere un libro, per coltivare un hobby, vi fa bene care mamme.
Quello che conta è la qualità del tempo che trascorrete con i vostri figli, dell’amore che date. Una donna frustrata da un ruolo di madre che la opprime influenzerà il rapporto con la propria prole. La società, e anche chi abbiamo vicino, ci vuol dare regole sulle proprie esperienze, ma ognuna di noi è diversa, perchè dietro siamo donne diverse con progetti diversi.
L’otto marzo vuole ricordarvi anche questo: la forza è nella donna che siete, non c’è un ruolo “solo da donne”, potete essere una stilista, commessa, un avvocato, e perchè no un meccanico e contemporaneamente femminili.
Siete un fiore che va curato tutti i giorni.
Fonte: una mamma
Virginia Di Leone