Se siete delle ragazze ribelli, se supportate il femminismo e lottate per l’uguaglianza di entrambi i sessi, contro le ingiustizie, allora il genere riot grrrl è per voi.
Ieri, 8 Marzo, è stata la festa della donna, per cui alcuni maschietti, almeno per la giornata di ieri, hanno risparmiato per un giorno il solito “escile” quotidiano e hanno messo sul trono le donne della propria vita.
Altri, invece, hanno espresso la propria indignazione perché “Una festa per l’uomo non c’è!!!” (N.B. 19 Novembre, festa dell’uomo); altri ancora invece hanno espresso la loro squallida opinione affermando “Gli schiaffi sul culo ti piacciono, perché quelli in faccia no?”.
Vi sono poi altri commenti agghiaccianti come “Non sei forte se picchi una donna, sei forte se ne picchi quattro”, con alcune donne che acconsentono anche!
E non dimentichiamo i simpaticoni che “Donna schiava tromba e lava”. Un tocco di classe, veramente.
Ed è proprio per questi individui che, anche oggi, le donne devono continuare a combattere per i propri diritti, per poter camminare per strada senza aver paura di essere violentate, per poter indossare quello che vogliono senza aver paura di essere fraintese.
E perché non accompagnare le nostre giornate con una playlist che ricorda a ogni ragazza, a ogni donna, quanto è favolosa e quanto vale?
Riot grrrl: il genere musicale per le ragazze ribelli
Il riot grrrl è un sottogenere del punk rock originatosi dall’indie rock e dall’hardrock punk degli anni ’90.
Si caratterizza soprattutto per le tematiche affrontate nelle canzoni, tra cui stupro, abusi domestici, sessualità e sessismo.
Non è un genere musicale che ha avuto molto successo, per cui si è spento poco dopo la sua origine, ma molte canzoni e molte band sono rimaste nella storia.
Le band riot grrrl più famose
Sul gradino più alto del podio vanno sicuramente le magnifiche Bikini Kill, il primo gruppo femminista che ha dato origine al movimento all’inizio degli anni ’80.
Subito dopo di loro, non si può non citare le Hole, fondata da Courtney Love, moglie di Kurt Cobain, cantautore dei Nirvana.
Sul terzo gradino ci sono le L7, nome che prende spunto dal gioco di parole “Hell’s Heaven”, un modo di dire slang degli anni ’50. Tra i tre gruppi citati, loro sono le uniche che ci deliziano ancora con la loro musica.
Infine, sebbene siano precedenti al vero e proprio movimento (il loro periodo di attività va dal 1975 al 1979), vanno ricordate anche le Runaways, band di cui faceva parte Joan Jett, che negli anni ’90 ispirò le future riot grrrl.
Le cantanti riot grrrl di oggi
Il genere musicale femminista è ormai estinto, tuttavia non possiamo dire che le donne non esprimano i loro valori e i loro diritti con la musica.
Beyoncé, Ariana Grande e Marina and the Diamonds, sono solo tre dei tanti nomi di donne che nel 2019 scrivono per sensibilizzare uomini e donne sui propri valori.
Ma non perdiamoci in altre chiacchiere e vediamo, anzi ascoltiamo, la playlist che potete trovare su spotify.
Playlist con cantanti donne
- Rebel Girl, Bikini Kill
- Boys wanna be her, Peaches
- Bad Reputation, Joan Jett & The Blackhearts
- Cherry Bomb, The Runaways
- The Best Thing (That Never Happened), We Are in Crowd
- Gonna Make My Own Money, Deap Vally
- Heads Will Roll, Yeah Yeah Yeahs
- Volcano Girls, Veruca Salt
- Pretend We’re Dead, L7
- Deceptacon, Le Tigre
- Just a Girl, No Doubt
- Sweet ’69, Babes in Toyland
- Celebrity Skin, Hole
- Dead Men Don’t Rape, 7 Year Bitch
- Bitch Theme, Bratmobile
- Fuck the Pain Away, Peaches
- Bad Ass Bitch, Lunachicks
- Girls Just Want to Have Fun, Cyndi Lauper
- Run the World (Girls), Beyoncé
- Salute, Little Mix
- Oh No!, Marina and The Diamonds
- This is What Makes Us Girls, Lana Del Rey
- Girl On Fire, Alicia Keys
- God is a woman, Ariana Grande
- Can’t Hold Us Down, Christina Aguilera